Cronaca

Consip: Lotti rischia processo. Pm, archiviare Tiziano Renzi

'Da lui ricostruzioni inverosimili, ma non illeciti'

Tiziano Renzi (archivio)

Redazione Ansa

Rischio processo per l'ex ministro Luca Lotti, per l'ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e per altre cinque persone. E ancora: richiesta di archiviazione per Tiziano Renzi, per l'ex parlamentare Italo Bocchino e per l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo. I pm della Procura di Roma hanno chiuso la maxi inchiesta sul caso Consip. Un procedimento con almeno tre filoni di indagine in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di rivelazione del segreto d'ufficio, millantato credito, falso e depistaggio.

L'atto di chiusura delle indagini, che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, ha riguardato - oltre a Lotti e a Del Sette - anche l'ex ufficiale del Noe, Gian Paolo Scafarto, che secondo l'impianto accusatorio avrebbe riferito, quasi in tempo reale, al Fatto Quotidiano le prime iscrizioni nel registro degli indagati, in particolare quella dello stesso Del Sette, nel procedimento avviato dalla procura di Napoli dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano nel dicembre del 2016. Nel filone relativo alla fuga di notizie, il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi, contestano il favoreggiamento anche al generale dell'Arma Emanuele Saltalamacchia mentre il depistaggio è contestato, oltre che a Scafarto, anche all'ex colonnello dell'Arma Alessandro Sessa. Il presidente all'epoca dei fatti di Pubbliacqua, società partecipata del Comune di Firenze, Filippo Vannoni. è accusato di favoreggiamento.

A tirare in ballo l'ex ministro e Saltalamacchia era stato l'ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che ha riferito ai magistrati che erano stati loro due a dirgli che era in corso un'indagine sulla societa'. Quanto a Del Sette, avrebbe rivelato all' allora presidente Consip, Luigi Ferrara, che c'era una indagine in corso sull'imprenditore Alfredo Romeo con l'invito ad essere cauto nelle comunicazioni. Nella tranche di indagine che coinvolgeva il padre dell'ex presidente del Consiglio, rischia poi di finire a processo l'imprenditore Carlo Russo per millantato credito.

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