Cronaca

Kevin, il bravo ragazzo che ha spaccato l'Spd

Il capo dei giovani perde per poco. E ora studia da leader

Kevin Kuehnert

Redazione Ansa

Ha 28 anni, un bel talento oratorio e la faccia da bravo ragazzo il Davide che ha sfidato i Golia della politica tedesca, facendo tremare Angela Merkel e Martin Schulz in Germania, con una campagna senza precedenti contro la Grosse Koalition. Kevin Kuehnert, il leader dei giovani socialdemocratici dello Juso, ormai popolarissimo, oggi a Bonn ha perso, ma ha anche spaccato l'Spd. E resta una mina vagante, fino alla formazione dell'esecutivo (che deve essere approvata dalla base del partito di 440 mila membri): "Il segnale di Bonn è incoraggiante", ha affermato infatti dopo i tanti 'no' espressi dai delegati. La situazione verrà rivalutata dopo le trattative, ha annunciato. Ha chiaramente talento questo ragazzotto dall'aria affidabile, e nessuno farà più l'errore di sottovalutarlo. Con un hashtag divenuto virale dieci giorni fa ha dichiarato guerra alla Merkel: "#No Groko". E ha proposto ai compagni di lanciare il cuore oltre l'ostacolo: bisogna "iniziare una nuova storia" per "tornare giganti", è la sua visione. Berlinese, figlio di funzionari, si è appassionato all'Spd in uno stage fatto durante gli anni scolastici, ora studia Scienze politiche e dal novembre 2017 guida lo Juso, dove si è imposto con il suo modo sincero e il volto pallido e sbarbato. Kevin, che ha impugnato una campagna del tutto contro corrente - e soprattutto contro i vertici - entusiasmando gli animi di molti delegati strada facendo, con le parole ci sa fare. "Non c'è nulla di romantico nell'opposizione e io non sono entrato in questo partito per restare in panchina. Ma neppure per vederlo correre sempre contro lo stesso muro", ha incalzato nei giorni scorsi, spronando i compagni a non farsi paralizzare dalla "fifa" e a "rompere il circolo vizioso delle grandi coalizioni". Argomenti che hanno portato i lori frutti, convincendo ben 279 delegati su 642 che hanno votato oggi. "Il problema dell'Spd non è Martin Schulz", ha spiegato fra l'altro Kuehnert, che non ha mai chiesto le dimissioni del suo leader. Il punto centrale è che i socialdemocratici hanno reso la vita di Angela Merkel "troppo comoda", e oggi avrebbero avuto la possibilità di cambiare davvero, rilanciando il rinnovamento annunciato da Schulz.
    Questo, accanto alla cancelliera, secondo Kevin, non sarà possibile. Ed è possibile che cercherà ancora di impedirlo.(ANSA).
   

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