Cronaca

'Gucci Grace' Mugabe

L'ambiziosa moglie del dittatore

Grace Mugabe addresses a church rally

Redazione Ansa

Per i detrattori è 'Gucci Grace', una bella cinquantenne appassionata di shopping di lusso. Per i sostenitori la first lady dello Zimbabwe è 'Amazing Grace', donna ambiziosa e pragmatica, destinata a succedere al marito Robert Mugabe se non fosse stato per il golpe. Nata in Sudafrica, Grace ha conosciuto il presidente quando lavorava come dattilografa presso gli uffici del governo.
    Vent'anni lei, 61 lui. Entrambi sposati, hanno avuto il primo dei loro tre figli quando l'allora moglie di Mugabe stava morendo per un'insufficienza renale. Si sono sposati nel 1996 e per quasi vent'anni lei si è disinteressata completamente alla politica facendo parlare di sé solo per la sua mania per gli acquisti sfrenati. Pare che una volta abbia speso ben 120.000 dollari in un solo giorno di shopping a Parigi e in un'altra occasione si sia presentata nella sala d'attesa dell'aeroporto di Singapore con 15 trolley straripanti di ogni bene. Vizi che un paese in cui quattro abitanti su cinque vivono sotto la soglia della povertà non le ha perdonato. 'First shopper' e 'Dis-grace' (Disgrazia) sono i soprannomi che il suo popolo le ha affibbiato in questi anni accanto a Mugabe. Tre anni fa la svolta politica e il cambiamento di personalità. Con il marito sempre più anziano, Grace comincia a chiedersi quale destino l'aspetti dopo la sua morte. E così si fa nominare alla guida della lega delle donne di Zanu-PF, il partito al potere in Zimbabwe. Poi diventa leader 'de facto' di 'Generation 40', il gruppo di giovani del partito che con la first lady hanno determinato il siluramento una settimana fa del vice presidente Emmerson Mnangagwa. Nel frattempo Grace 'sopravvive' anche ad uno scandalo che ha rischia di causare un grave incidente diplomatico con il Sudafrica. Ad agosto viene accusata di aver aggredito e picchiato una modella 20enne in un hotel di Johannesburg, dove entrambe soggiornavano. Caso e Grace rientrano, tra qualche imbarazzo, dopo che il marito le concede l'immunità diplomatica.

   

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