Cronaca

Migranti, ancora sbarchi. Unicef: "Un minuto di silenzio per i bimbi morti in mare"

Domani lo sbarco di una nave a Salerno con il cadavere di un bimbo di tre anni

Redazione Ansa

Ancora morte nel mare tra le coste africane e l'Italia. Tanto che l'Unicef propone per domani alle 8 un minuto di silenzio per tutti i bambini morti in mare. Domattina a Salerno la nave norvegese Siem Pilot attraccherà al molo Manfredi con a bordo circa 900 persone. C'è anche il cadavere di un bambino di appena tre anni. "Lui - dice il poprtavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini - non ce l'ha fatta e non importa il motivo, è semplicemente il simbolo di una indifferenza globale che deve finire. I bambini non possono, non devono morire in mare, lo abbiamo ripetuto già troppe volte. Domani mattina alle 8 nelle scuole, nei luoghi di lavoro, ovunque ci troveremo, dedichiamo un minuto di silenzio a lui e a tutti i bambini che in questi anni non siamo riusciti a salvare. Tacciano le polemiche, torni l'umanità. Almeno per un minuto, in tutta Italia" afferma Iacomini.

Ieri il dramma di una madre morta di parto prima di riuscire a lasciare le coste libiche: La mamma è morta di parto su una spiaggia libica mentre attendeva di imbarcarsi su un gommone; il neonato l'ha preso con sé il padre, poi soccorso con altri migranti nel Canale di Sicilia dalla nave della Ong Open Arms, giunta ieri a Lampedusa con a bordo 500 migranti. Durante la navigazione 300 migranti sono stati trasferiti sulla Prudence di Msf partita per altra destinazione, sulla quale vi sarebbero padre e figlio. La vicenda è stata raccontata a Lampedusa da alcuni testimoni.

Ed è di almeno 113 persone il bilancio delle persone disperse in mare dopo il naufragio di un gommone avvenuto ieri al largo di Az Zawiyah, in Libia. Ne dà notizia Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Oim. Le operazioni di soccorso, effettuate dalla Guardia costiera libica insieme ad alcuni pescatori, sono riuscite a salvare solo sette persone, sei uomini e una donna. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, raccolte da Oim Libia, sul gommone si trovavano 120 persone tra cui 30 donne e 9 bambini.

C'è anche lo scafista del gommone che due giorni fa si è rovesciato dopo avere imbarcato acqua tra le circa ottanta vittime del naufragio avvenuto a largo della Libia. Lo hanno raccontato i sopravvissuti, sentiti su disposizione della Procura di Ragusa, che sono sbarcati ieri a Pozzallo dal cargo danese Alexander Maerks e non dal pattugliatore Fiorillo, come si era appreso ieri sera. La tragedia sarebbe avvenuta intorno alle 8, quando il gommone ha cominciato a imbarcare acqua e si è rovesciato. I superstiti sono riusciti a sopravvivere restando aggrappati al natante. Sono rimasti in acqua per molte ore. Il sostituto procuratore Marco Rota ha disposto gli atti urgenti dell'inchiesta, per naufragio colposo, delegando le indagini alla squadra mobile della polizia di Stato di Ragusa. Accertamenti sono in corso anche per accertare se la tragedia è avvenuta in acque libiche o internazionali.

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