Europa

Parigi: verso riconoscimento biometrico in aeroporto

48 ore dopo Orly. 'Soluzione per fermare individui pericolosi'

Un agente della sicurezza francese allo scalo parigino Charles De Gaulle

Redazione Ansa

Fermare in tempo i potenziali terroristi pronti a passare all'azione in aeroporto. A 48 ore dall'aggressione ad Orly, il gruppo che gestisce gli scali parigini (Aéréoports de Paris) ha annunciato la possibile introduzione di sistemi per il riconoscimento biometrico di potenziali terroristi nascosti tra la folla. "In prospettiva è probabilmente una soluzione verso cui potremmo orientarci", ha annunciato il numero uno di Adp, Augustin de Romanet, intervistato questa mattina da radio France Inter. Per lui, tuttavia, "non servono controlli negli spazi pubblici", vale a dire zone di libero accesso, come parcheggi, hall di accoglienza e arterie circostanti. All'aeroporto di Orly, dove sono installate 2.000 telecamere, il riconoscimento biometrico già viene praticato per velocizzare i "controlli alla frontiera ma non per individuare le persone ritenute a rischio". Il principio del riconoscimento facciale è semplice: al passaggio di un individuo schedato nei database dell'intelligence l'occhio elettronico distingue i suoi tratti somatici e lancia l'allarme alla centrale. Anche se "la sicurezza totale non esiste", riconosce de Romanet. Lo scorso ottobre il responsabile di Adp si era recato in Israele per "studiare i metodi" messi in campo dalla security dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. 

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