Cronaca

ANSA/ Alta tensione Iran-Turchia, Teheran convoca l'ambasciatore

Protesta per gli attacchi 'anti-Iran' di Cavasoglu e Erdogan

Redazione Ansa

(di Pierluigi Franco) (ANSA) - TEHERAN, 20 FEB - L'idillio tra Iran e Turchia, suggellato dalle amichevoli telefonate di gennaio tra i presidenti Rohani e Erdogan, sembra essere finito di colpo. E gli abbracci affettuosi tra i due, durante la visita di due anni fa in Iran del presidente turco, sembrano un ricordo lontano. A rompere definitivamente il clima fraterno e a portare alta la tensione tra Teheran e Ankara ci ha pensato ieri il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, affermando dal palco della Conferenza di Monaco che l'Iran sta "minando" la stabilità in Medio Oriente, con una "politica settaria". Un messaggio forte e inaspettato, anche se qualcosa nell'aria sembrava esserci negli ultimi tempi dopo alcune dichiarazioni, ritenute "anti-Iran", dello stesso Erdogan.
    A Teheran hanno aspettato 24 ore prima di rispondere, ma la reazione di oggi è stata altrettanto forte. Prima con il portavoce del ministero degli Esteri, Bahram Qasemi, poi con la convocazione, nel pomeriggio, dell'ambasciatore turco per consegnagli la protesta ufficiale.
    "Ankara non cerchi di testare la nostra pazienza, perché non sarà illimitata", ha detto Qasemi, rimarcando che "la pazienza dell'Iran non è infinita". "Speriamo che in futuro agiscano con più tatto e attenzione - ha aggiunto - altrimenti non rimarremo in silenzio".
    E a stretto giro, dopo le parole Qasemi, è arrivata la mossa ufficiale con la convocazione dell'ambasciatore di Ankara, Raza Hakan Tekin, e la consegna di una lettera di protesta dalle mani del vice ministro degli Esteri iraniano per l'Asia-Pacifico, Ebrahim Rahimpour. Una lettera nella quale, oltre a rimarcare il forte disappunto per le parole di Cavusoglu, si rimproverano anche recenti dichiarazioni considerate "anti-Iran" del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
    Sullo sfondo tornano i disaccordi sul Medio Oriente, e in particolare sulla Siria. Che l'intesa a tre (Russia, Iran e Turchia) del primo tavolo di Astana avesse subito qualche crepa si era già intuito la settimana scorsa, in occasione del secondo tavolo che aveva spento gli entusiasmi. Il 16 febbraio, infatti, le delegazioni riunite ad Astana non sono riuscite ad approvare un documento dettagliato sull'attuazione del cessate il fuoco tra ribelli e forze governative e una delle ragioni citate è stato l'atteggiamento 'tiepido' della Turchia e, in particolare, il grado ritenuto "non sufficientemente elevato della delegazione turca". Ora la nuova tensione tra Teheran e Ankara che sicuramente non giova, soprattutto in vista della ripresa dei negoziati in programma il 23 febbraio a Ginevra per una soluzione pacifica del conflitto siriano. E' lecito immaginare che adesso toccherà a Mosca tentare di ricomporre la situazione. Un compito tutt'altro che facile.(ANSA).
   

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