Cronaca

Rischio valanghe in Abruzzo e Marche

Con le scosse aumentano le probabilità di distacchi di neve

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Redazione Ansa

L'Appennino abruzzese a rischio 4 su 5 (Forte) per caduta valanghe. Lo comunicano la Protezione Civile regionale ed il Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare. "L'ondata di maltempo che ha colpito l'Abruzzo ha comportato infatti l'accumulo di strati di neve fresca su strati di neve precedentemente compattata e già trasformata. Questa condizione del manto nevoso provoca un aumento della instabilità di pendii montani caratterizzati da accumuli di neve con diversa consistenza, umidità e temperatura".

Il Centro Funzionale Multirischi della Protezione civile delle Marche raccomanda a Comuni e enti locali di ''prestare la massima attenzione al possibile innesco di fenomeni valanghivi anche di piccole dimensioni non solo nelle aree già conosciute e/o perimetrate nel Piano di assetto idrogeologico, ma anche su tutti i versanti con forti accumuli di neve lungo le scarpate delle reti viarie''. Aggiornamenti su www.regione.marche.it/Regione-Utile/Protezione-Civile/Previsione -e-Monitoraggio\Bollettini.

Da 1899 documentate 23 valanghe causate da sismi nel mondo - Non sono molte le valanghe causate da terremoti. Uno studio pubblicato nel 2010 dal Journal of Glaciology ne ha censite 22 tra il 1899 e il 2010, e un'altra nel 2015 si è verificata sull'Everest dopo il terremoto nel Nepal. I ricercatori dell'università giapponese di Nagoya hanno raccolto segnalazioni, studi e notizie di stampa su valanghe, mettendole in relazione con i database sui terremoti. "Nel periodo tra il 1899 e il 2010 - scrivono gli autori - abbiamo identificato 22 casi di valanghe di neve connesse con sismicità naturale o artificiale di magnitudo tra 1,9 e 9,2, con una distanza dall'epicentro tra 200 metri e 640 chilometri. Il caso più estremo ha coinvolto circa 200 valanghe simultanee. Il piccolo numero di report può essere attribuito ad una mancanza di osservazioni dirette in aree inabitate o remote colpite da terremoti". Secondo la ricerca è sufficiente un sisma di magnitudo 1,9 per scatenare una valanga. Il caso peggiore documentato è quello causato da un terremoto in Perù nel 1970, quando una massa di neve e rocce proveniente dal Nevados Huascara ha fatto 18-20mila vittime, mentre altri disastri sono stati documentati in Russia, Turchia, Giappone e India, in alcuni casi senza vittime. Anche il Nepal è stato colpito, successivamente allo studio, nel 2015, con 17 alpinisti travolti. "Prevedere le valanghe causate da sismi è strettamente connesso alla capacità di predire a breve termine i terremoti - concludono gli autori -, fino a quando non sarà possibile si può solo stimare una probabilità che accada l'evento".

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