Cronaca

A Penne ore di angoscia per i familiari dei dispersi

All'interno dell'ospedale i volti dell'attesa hanno tutti la stessa espressione: uomini e donne, giovani e anziani, non fa differenza. Negli occhi ore e ore di attesa e di paura, ma anche dignità e grande contegno

Una foto dell'interno dell'Hotel Rigopiano

Redazione Ansa

Un'intera ala del piccolo ospedale di Penne è occupata dalla quarantina di parenti che, a partire da ieri sera, e poi questa mattina, hanno raggiunto la città con la speranza di riabbracciare i propri cari e con la paura di essere costretti a non rivederli più in vita. Sono i familiari delle 35 persone che, ieri pomeriggio, secondo le prime stime, si trovavano nell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), spazzato via in un attimo da una slavina. Per la gran parte sono abruzzesi, perché in questo periodo dell'anno i clienti dell'hotel sono soprattutto persone e famiglie della zona.

Tra i clienti c'erano anche persone delle Marche, dell'Umbria e di altre regioni. I loro parenti hanno dovuto affrontare viaggi lunghi e difficili, a causa della neve. Fuori, Penne, il comune in Provincia di Pescara dove è stato allestito il centro di coordinamento dei soccorsi, è imbiancata, come sospesa. All'interno dell'ospedale i volti dell'attesa hanno tutti la stessa espressione: uomini e donne, giovani e anziani, non fa differenza. Negli occhi ore e ore di attesa e di paura, ma anche dignità e grande contegno.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it