Cronaca

Papa: in Europa oggi mancano i leader

'Siamo tassativi, nessun religione proclama la guerra. Il Giubileo ha creato grande movimento in tutto il mondo'

Papa Francesco chiude la porta santa di San Pietro

Redazione Ansa

"Quel 'Mai più la guerra! credo che è una cosa che l'Europa (dopo la prima guerra mondiale, ndr) ha detto sinceramente, l'ha detto sinceramente: Schumann, De Gasperi, Adenauer... lo dissero sinceramente. Ma dopo... Al giorno d'oggi mancano leader. All'Europa ha bisogno di leader, leader che vadano avanti...". Lo ha detto il Papa in una intervista al settimanale cattolico "Tertio" rilasciata in occasione della conclusione del giubileo, e appena pubblicata dalla sala stampa vaticana.

"Bisogna essere tassativi: nessuna religione per il fatto religioso proclama la guerra. Alcune deformazioni religiose sì, per esempio tutte le religioni hanno gruppi fondamentalisti, tutte, anche noi", ha proseguito il Papa nell'intervista, durante la quale risponde a dodici domande, spaziando tra i temi ecclesiali e quelli più generali.

"Una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione - afferma Bergoglio - cioè, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l'altra. Questo è disinformare. Perché tu, all'ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio. La disinformazione è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l'opinione in una direzione, tralasciando l'altra parte della verità. E poi, credo che i media devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere - senza offesa, per favore - nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno. Quindi direi queste quattro tentazioni. Ma sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso".

Parlando del Giubileo, Papa Francesco ha commentato: "Io ho sentito che il Signore voleva questo. È stato... Non so come si è formata l'idea nel mio cuore... Un bel giorno ho detto a mons. Fisichella, che era venuto per questioni del suo dicastero: "Come mi piacerebbe fare un Giubileo, un Anno giubilare della Misericordia". E lui mi ha detto: "Perché no?". E così è iniziato l'Anno della Misericordia. È la migliore garanzia che non è stata un'idea umana, ma che viene dall'alto. Credo che l'ha ispirata il Signore. E evidentemente è andato molto bene".

"Inoltre, - ha aggiunto il POntefice - il fatto che il Giubileo non fosse solo a Roma, ma in tutto il mondo, in tutte le diocesi e all'interno di ogni diocesi, ha creato tanto movimento, tanto movimento... e la gente si è mossa molto. Si è mossa molto e si è sentita chiamata a riconciliarsi con Dio, a incontrare nuovamente il Signore, a sentire la carezza del Padre".

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