(ANSA) - RAVENNA, 1 OTT - Durante la separazione dalla moglie
si sarebbe disfatto dei suoi beni per un milione e 200 mila
euro, cedendoli a familiari in cambio di corrispettivi non
congrui o donazioni. E' il retroscena delle indagini su Matteo
Cagnoni, il 51enne dermatologo ravennate in carcere a Firenze
con l'accusa di avere ucciso a bastonate il 16 settembre scorso
sua moglie, la 39enne Giulia Ballestri, in una loro villetta
disabitata a Ravenna. Già ascoltato il notaio ravennate che
aveva perfezionato le cessioni. Ieri gli è stata notificata
l'ordinanza con cui il Gip ravennate Piervittorio Farinella,
come fece il collega di Firenze (ove era stato fermato il 51enne
due giorni dopo il delitto) ne ha disposto il carcere non
ritenendo credibili le sue giustificazioni difensive nelle quali
aveva respinto ogni addebito, ravvisando anche la possibilità di
contestare all'indagato la violenza sessuale: la donna era
seminuda e il suo nuovo compagno aveva raccontato di sue
confidenze su rapporti sessuali pretesi dal marito.
Uccisa a Ravenna, Cagnoni svendette beni
Gip lascia in carcere dermatologo,forse accusa violenza sessuale