Cronaca

Il mullah Haktar Mansour

Il leader dei talebani ucciso da un drone Usa

Akhtar Mansour

Redazione Ansa

Il mullah Haktar Mansour, leader supremo dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, ucciso ieri in Pakistan da un drone Usa, era il successore del mullah Omar, la cui morte nel 2013 era stata tenuta nascosta per due anni. Mansour era salito al potere a fine luglio dello scorso anno, ma era stato da subito contestato dalle fazioni rivali. Non piaceva infatti all'ala dissidente del movimento - tra cui i militanti guidati dal Mullah Mohammad Rasoul - che lo accusava di essere un uomo del Pakistan se non addirittura un "fantoccio dell'Isi", i servizi di intelligence militare di Islamabad. Non e' la prima volta che si diffondono notizie sul ferimento o sulla morte di Mansour. Il 2 dicembre del 2015 il portavoce del primo vicepresidente afghano, il potente ex generale Rashid Dustom, diede la notizia del ferimento del Mullah Mansour. Secondo lui il capo talebano si trovava a casa del mullah Abdullah Sarhadi in un'area chiamata Kachlakh vicino a Quetta. Dopo un acceso diverbio, i talebani aprirono il fuoco causando cinque vittime, tra cui lo stesso Sarhadi. Secondo la stessa fonte il mullah Mansour, insieme ad altri partecipanti all'incontro, rimase colpito da diversi proiettili e trasportato in un ospedale. La notizia venne poi smentita dai talebani. Ma il giorno dopo un ex ministro del regime talebano, citato dall'agenzia Pajwhok e da vari media, affermo' che il Mullah Akhtar Mansour era addirittura morto per le ferite riportate nella sparatoria. Meno di 24 ore dopo una fazione ribelle dei talebani afghani smenti' le notizie dell'uccisione o ferimento, fino a quando lo stesso leader supremo non intervenne personalmente con un messaggio audio in cui affermava di "stare bene".

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