Cronaca

Legnini, Davigo rischiava di portare indietro le lancette

Giudici e politici non a braccetto, ma no a guerra continua. E politica deve rispettare di più magistrati

Il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini. Foto d'archivio

Redazione Ansa

"Giudici e politici non devono andare a braccetto, ma non è bene neppure la guerra continua. Mi piacerebbe un Paese che osserva di più il principio della separazione dei poteri: non penso che i giudici debbano parlare solo con le sentenze, ma i poteri sono in equilibrio solo se sono tutti forti". Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intervistato da Lucio Annunciata a "In mezz'ora".

Secondo il vice presidente del Csm Le parole del presidente dell'Anm Piercamillo Davigo facevano correre "il rischio di portare le lancette indietro" e "moltissimi magistrati e commentatori ne hanno sottolineato l'eccesso di semplificazione e generalizzazione, perché c'era il rischio di un'accusa generalizzata": per questo "ho deciso di intervenire".

La politica sta rispettando i magistrati? "La politica deve rispettare i magistrati". Ma lo sta facendo? "Deve farlo di più". Legnini ha risposto così intervistato da Lucia Annunciata a "In mezz'ora".

"La prescrizione è una priorità, lo abbiamo detto e scritto più volte. Io mi auguro e chiedo che venga approvata al più presto approvata" la riforma. "Non possiamo permetterci di rinviarla alla prossima legislatura: lo si faccia e lo si faccia presto". Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, a In mezz'ora. "Gli effetti negativi della ex Cirielli, di quella riforma, chiamiamola così - ha aggiunto - si stanno dispiegando e non possiamo permettere che le esigenze di giustizia siano vanificate".

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