Cronaca

Nature, dedicare a Primo Levi nuovo elemento chimico

Rivista propone 'Levium' per uno dei 4 nuovi elementi scoperti

Redazione Ansa

ROMA - Dedicare a Primo Levi uno dei quattro nuovi elementi chimici entrati nella tavola periodica: la proposta arriva sulle pagine di "Nature" da parte del giornalista britannico Philip Ball. Si chiamerebbe "Levium", in onore dello scrittore e chimico italiano, autore di "Se questo è un uomo", sull'orrore dei lager, e "La tavola periodica", considerato uno dei più bei libri scritti sulla chimica, che ha saputo raccontare il dramma dell'uomo e la forza della scienza.
    Da pochi giorni la tavola degli elementi si è arricchita di 4 nuovi arrivi, provvisoriamente chiamati ununtrio, ununpentio, ununseptio e ununoctio. A scoprirli sono stati tre diversi gruppi di ricerca, di Stati Uniti, Russia, e Giappone, e si è aperta ora la necessità di dare a questi elementi un nome definitivo.
    L'Unione internazionale di chimica pura e applicata (Iupac) ha invitato gli autori delle scoperte a scegliere dei nomi definitivi. "Mi sembra un peccato - scrive Ball sul sito di Nature - che il campanilismo e il nazionalismo del passato (vedi il caso del germanio, francio, scandio, americio e variazioni sulla città svedese di Ytterby) sembra sia destinato a persistere. Tanto che il nome 'Japonium' è già stato ampiamente anticipato per l'elemento 113 dal gruppo di ricercatori giapponesi".
    Secondo Ball, la chimica potrebbe invece ora cogliere l'occasione per risvegliare l'immaginazione, piuttosto che piantare bandiere, e per questo propone il nome di Levium. "Il suo 'La tavola periodica' rimane il miglior libro mai scritto sulla chimica", spiega Ball, che aggiunge "'Se questo è un uomo' è una delle opere più profonde e umane del secolo, testimonianza del fatto che la scienza può essere una forza universale liberatrice per la salvezza, riconoscendo allo stesso tempo la sua capacità di essere abusata in modi terribili. Levium potrebbe significare che la tavola periodica è per tutta l'umanità".
   

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