Il reato di clandestinità in sé non è "un grande problema" e la "legge va bene": il problema "reale" è "dato dal fatto che si intasa l'attività delle procure" che devono affrontare migliaia di procedimenti che ne rallentano l'attività. Il capo della Polizia Alessandro Pansa interviene sul dibattito attorno alla norma di immigrazione clandestina, sottolineando che quel che serve è "migliorare la legge". Parole che non vanno giù al leader della Lega Matteo Salvini: "Il capo della Polizia chiede di depenalizzare la clandestinità. Ma come mai la clandestinità è un reato efficace in mezza Europa e in mezzo mondo, e solo in Italia non si riesce ad applicarlo? Il capo della Polizia dovrebbe difendere i suoi uomini e gli italiani, invece di leccare le scarpe di Renzi: si dimetta!".
"E' preferibile - dice Pansa - che (il reato, ndr) venga riformato, con un meccanismo che renda più agevole la gestione dei migranti quando transitano per i nostri confini in maniera illegale, in modo da gestire meglio l'attività investigativa". Ma in questo momento, sottolinea però il capo della Polizia in linea con quanto già detto dal ministro Alfano, c'è anche un altro aspetto da tener presente e riguarda la percezione che i cittadini hanno della sicurezza. Per questo è "indispensabile che il nostro paese lanci qualche segnale dissuasivo" ai cittadini, "per far capire che noi gestiamo il fenomeno dell'immigrazione con umanità, con correttezza con rispetto delle regole nazionali e internazionali ma lo gestiamo con grande rigore". Soprattutto dopo quel che è avvenuto a Colonia. "Il fenomeno di Colonia onestamente mi preoccupa solo per il rischio emulazione - spiega Pansa - e in questo momento, nel nostro paese, la presenza degli stranieri è sicuramente percepita con minore insicurezza rispetto ad altre città". Inoltre, "la radicalizzazione dei rapporti tra i cittadini e gli stranieri, grazie a dio, non si sta spostando verso forme xenofobe vere, verso una sorta di arabofobia come sta avvenendo in altre parti d'Europa e questo è un approccio che ritengo sia propedeutico ad una migliore interrelazione e quindi alla possibilità di evitare che cose così gravi accadano anche nel nostro paese". In ogni caso, le forze dell'ordine sono "particolarmente attente per evitare" qualsiasi tipo di episodi come quello di Colonia, "anche singoli, piccoli episodi, che possano diventare un modello e ispirare anche altri a comportarsi allo stesso modo".
Sul fronte politico continua intanto il dibattito. Scelta Civica, con il segretario Enrico Zanetti, propone l'abolizione "dell'inutile e dannoso" reato purché venga contestualmente previsto "il raddoppio delle pene, con esclusione di tutte le attenutati e i benefici di legge, per i reati compiuti contro la persone e contro il patrimonio da chi si trova in Italia senza permesso di soggiorno". Anche dentro il Pd in molti ne chiedono l'abolizione. Dario Ginevra chiede di "abrogarlo come chiede la corte di giustizia europea" e il collega Edoardo Patriarca parla di "obbrobrio giuridico". "Il reato va cancellato - dice ancora il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano - e contemporaneamente vanno inasprite le pene e migliorate le procedure per particolari reati che colpiscono i cittadini più indifesi". "A quanti sbraitano pretendendo in Italia la cancellazione del reato - risponde Maurizio Gasparri - diciamo: sediamoci già lunedì mattina ad un tavolo per trovare delle soluzioni che raggiungano due obiettivi: la diminuzione del numero degli ingressi; l'aumento del numero delle espulsioni".
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