Cronaca

Eternit bis, Ona: punire esecutori materiali

Associazione ammessa come parte civile al processo

Redazione Ansa

Dopo l’ammissione come parte civile nel processo Eternit bis, l'Osservatorio nazionale sull'amianto (Ona) continua a chiedere che siano individuate anche le responsabilità degli esecutori materiali.

All’udienza del 21 maggio scorso, Stephan Schmidheiny, unico imputato per la morte di 258 persone tra dipendenti dei suoi stabilimenti e loro famigliari, oltre che semplici cittadini esposti ad amianto, si è opposto all’ammissione dell’Ona quale parte civile, ma il Tribunale di Torino ha disatteso le sue richieste.

"È solo il primo passo - afferma l'Ona - che porterà l’associazione a chiedere la prosecuzione delle indagini per assicurare alla giustizia gli esecutori materiali o quantomeno quel secondo livello che ha permesso all’imputato di portare a termine il suo disegno".

L’Ona Piemonte, infatti, ha acquisito documenti ed altre prove "che dimostrano come solo grazie alla collaborazione e/o alla mancata opposizione l’imputato ha potuto portare a termine il suo programma".

Nel processo Eternit bis l’Ona nazionale è difesa dall’avvocato Andrea Ferrero Merlino del foro di Torino, mentre l’Ona di Casale Monferrato dall’avvocato Alberto Costanzo di Casale Monferrato: entrambe sono state ammesse quali parti civili nel processo.

L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona e componente del collegio di parte civile, ha continuato ad insistere affinché "il procuratore Raffaele Guariniello porti alla sbarra anche tutti i fiancheggiatori di Stephan Schmidheiny e perché individui tutte le responsabilità".

Nei prossimi giorni l’Ona Piemonte potrebbe consegnare a Guariniello "un dossier di prove con un formale esposto denuncia con l’individuazione di nomi e cognomi: personaggi che non sono ancora rientrati né nell’inchiesta Eternit 1 né nell’inchiesta Eternit bis".

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