Cronaca

Sciopero scuola, su twitter è guerra di hashtag

C'è chi boccia la riforma e chi decide: #iononsciopero

Scuola: sciopero generale, migliaia in piazza

Redazione Ansa

   Sullo sciopero della scuola lo scontro si consuma anche sui social network. Su Twitter è una guerra di hasthag, di parole chiave rilanciate dagli utenti: a #labuonascuola di Matteo Renzi si contrappongono innanzitutto studenti, insegnanti e sindacati che chiedono "una scuola #buonaxdavvero". Gli altri hashtag del fronte del 'no' alla riforma sono #lunionefalascuola, #5m e anche #5maggio.
La Rete degli Studenti scrive: 'Non vogliamo presidi manager nelle nostre scuole! Vogliamo una scuola #buonaxdavvero #5m'. E poi in un altro tweet fa un proprio conto finale dalle piazze: '50 mila studenti in tutta Italia!'. Tra i politici, Paolo Ferrero twitta: 'La #scuola ha bocciato il governo. Alla #scuolapubblica servono risorse non uomini soli al comando! #ScioperoScuola #5m #nellenostremani'.

   Ma sui social c'e' anche esprime le proprie motivazioni contro lo sciopero e a favore della riforma. A partire dai quattro presidi - Salvatore Giuliano (Brindisi), Laura Biancato (Vicenza), Antonio Fini (La Spezia) e Alessandra Rucci (Ancona) - che hanno lanciato giorni fa l'hashtag #iononsciopero, seguito presto da centinaia di docenti, e che nel giorno della protesta di piazza ha ricevuto seguito da parte di insegnanti e dirigenti scolastici. Sulla stessa linea c'è chi twitta con #hubdocet, segnalando tra le altre cose ancora oggi, come alla vigilia della protesta, che "sono arrivate via whatsapp catene che incitano allo sciopero che dicono bugie spudorate sulla riforma". Su questo fronte c'è poi chi parla di "sfruttamento" da parte dei sindacati ai fini di una "lotta politica". Un professore genovese di storia e filosofia, 'Gian Ginne', scrive: "C'è chi dice che gli studenti siano tutti a fare sciopero. Da me le classi sono piene, hanno scioperato solo i bidelli".

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