Cronaca

>ANSA-LA STORIA/ 'La convivenza con i terrestri' di un autistico

Il racconto di Andrea Antonello nel libro "Baci a tutti"

Redazione Ansa

(di Elida Sergi) (ANSA) - ROMA, 1 APR - Convivere con i 'terrestri', in qualche modo un po' ottusi perché comunicano quasi esclusivamente con le parole, e' una sfida difficile e non banale per un ragazzo autistico. Che e' un po' come un 'alieno' perche' in testa ha le regole di un mondo però vive in un altro, e che magari non capisce l'importanza di allineare i telecomandi o tenere le finestre tutte chiuse o tutte aperte, ma puo' riuscire anche grazie alla sua famiglia a 'sintonizzarsi' su frequenze diverse da quelle convenzionali, forse persino più profonde, per mettersi in contatto con gli altri. Riuscendo a destreggiarsi nelle complesse regole per ordinare la colazione al bar (ricordarsi le frasi giuste, scandire le parole, ringraziare, pagare, centellinare anziché inghiottire), a non perdersi mai, a diventare un'artista e persino uno scrittore. Questo il messaggio lanciato attraverso il libro 'Baci a tutti', edito da Sperling&Kupfer, da Andrea Antonello, un ragazzo autistico di 20 anni. "Il libro e' una raccolta di tutte le idee che Andrea ha scritto e scrive attraverso la comunicazione facilitata" spiega il papà, Franco Antonello, che ha fatto della sintonia con suo figlio un modo per aiutare anche altri ragazzi con i progetti dell'Associazione 'I bambini delle Fate' (che si possono sostenere in tutta Italia informandosi sul sito www.ibambinidellefate.it oppure sulla pagina Facebook 'Franco e Andrea'). "E' un racconto che si legge come un romanzo ironico e divertente, perché così lo ha voluto Andrea" aggiunge. ''I ragazzi come lui hanno coscienza della loro situazione, hanno aspirazioni e aspettative di vita - sottolinea papà Franco - semplicemente hanno una mente diversa, vogliono fare delle cose e non riescono a trasmetterle". "Andrea va fiero delle sue mostre di pittura, scrive libri, ha coscienza delle proprie capacità e noi gli stiamo dando la possibilità di dimostrarle, ma ci sono tanti ragazzi uguali a lui, e la cosa più importante che vorrei di ricordare e' che chiedono amicizia e non farmaci".
    Andrea sta andando a suo modo e con i suoi tempi verso il futuro, "e' diventato un simbolo per i ragazzi con autismo" evidenzia ancora Franco Antonello, che proprio partendo da ciò che ha fatto per suo figlio spiega di voler aiutare anche altri giovani che convivono con la stessa patologia, ricordando anche che "una giornata come quella di domani, dedicata alla consapevolezza sull'autismo, e' senz'altro importante, ma non bisogna dimenticare che l'autismo e'qualcosa con cui si convive 365 giorni all'anno". (ANSA).
   

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