Cronaca

Ancora allarme valanghe, un morto in Valle d'Aosta

Pericolo medio-alto sulle Alpi, sei vittime in dodici giorni

Redazione Ansa

Sei morti sotto le valanghe in 12 giorni: è il bilancio di quattro incidenti in montagna lungo l'arco alpino in Italia. Il pericolo di valanghe in tutta l'area è di livello medio-alto. In particolare, dal 6 gennaio ad oggi hanno perso la vita cinque sciatori in Alto Adige ed uno, oggi, in Valle d'Aosta: l'ultima vittima della tragica catena. La salma dello scialpinista travolto a La Salle è stata recuperata sotto cinque metri di neve. L'uomo, Franco Millo, 53 anni, di Ivrea (Torino), molto conosciuto nell'ambiente dell'arrampicata, è stato inghiottito ed ucciso dalla slavina che si è staccata in zona Testa dei Fra, sopra La Salle, a oltre 2.500 metri di quota.

A dare l'allarme altri escursionisti che si trovavano nella zona, una 'classica' dello scialpinismo. A provocare la valanga - stando alla ricostruzione fatta anche in base al racconto dei testimoni che erano sul posto - è stato lo stesso scialpinista. Molto conosciuto nell'ambiente dell'arrampicata, Millo oggi era in escursione con altri scialpinisti. Tutti avevano raggiunto la cima della Testa dei Frà (2.818 metri) con l'obiettivo di scendere verso il vallone di Vertosan, per poi risalire con le pelli di foca sul versante di La Salle. Lui è sceso per secondo e, forse dopo aver tagliato la discesa in un punto diverso dallo scialpinista che l'ha proceduto, è stato travolto dalla valanga.

La massa di neve è scivolata lungo il pendio, accumulandosi in una piccola zona di piano, dove ha raggiunto un'altezza di sette metri. La vittima era dotata dell'apparecchio Artva, utilizzato per rintracciare le persone sotto le slavine. Brutta avventura, ma a lieto fine, per due scialpinisti travolti questa mattina da una slavina a Racines, in Alto Adige. I due feriti, le cui condizioni non sono gravi, sono stati recuperati dal soccorso alpino che stava effettuando a poca distanza una campagna di sensibilizzazione sul rischio valanghe. Un'altra slavina si è staccata oggi dal Monte Spicco, in Val Pusteria, sempre in Alto Adige, senza travolgere nessuno.

COME SI FORMA UNA VALANGA

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A Livigno, in Piemonte, invece, due sciatori tedeschi si sono avventurati in una zona vietata causando il distacco di un piccolo ammasso nevoso. I due, di 48 e 33 anni, sono stati soccorsi, non senza difficoltà, e, una volta portati a valle, multati come prevede la legge regionale e denunciati in stato di libertà alla procura di Sondrio. In Alto Adige la situazione dopo gli ultimi incidenti in montagna è particolarmente pesante per i soccorritori: il 6 gennaio ben otto slavine si sono abbattute sulla Cima della Neve, in Valle Aurina. Due pusteresi sono morti: Hartmann Stifter, 57 anni, di Brunico, e Hubert Feichter, 45 anni, di Terento. Altre sei persone sono invece state salvate. La procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta sulla tragedia dell'Epifania. Anche domenica scorsa, nessuna tregua per gli uomini del soccorso alpino e l'Aiut Alpin. Una slavina sul versante altoatesino del Piz Boè ha travolto quattro giovani della Val Badia, uccidendone uno, Luca Valentin, 31 anni, di Corvara.

Ieri a Rio Bianco, in Valle Aurina, tre scialpinisti sono sono finiti sotto la neve, due sono morti: Cosima Jocher, un medico 46enne di Brunico, e Heinold Goller, un ingegnere 60enne di Monguelfo.

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