Cronaca

Genova, studenti contro il fango: parte la protesta

Dopo l’alluvione, a scendere per primi in strada con vanghe e galosce sono stati gli studenti, testimoniando sui social la loro solidarietà. E per il 18 ottobre è prevista una manifestazione studentesca

Genova, studenti contro il fango: parte la protesta

Redazione Ansa

Genova, 9 ottobre: si ripete, drammaticamente, quanto già accaduto solo tre anni fa. La città viene sommersa da un’alluvione che rade al suolo interi quartieri causando morti e feriti. I primi a scendere in strada, da quel 9 ottobre, armati di vanghe e galosce, immersi nel fango fino alle ginocchia, proprio gli studenti. Che testimoniano la loro solidarietà e generosità attraverso le foto postate sui social network e raccolte da Skuola.net. Ma non solo. L’Unione degli Studenti Genova Rete Degli Studenti e Link, infatti, hanno indetto per sabato 18 ottobre una manifestazione studentesca per richiedere massicci investimenti nella riqualificazione territoriale.
IN MEZZO AL FANGO – Non si sono lasciati scoraggiare, gli studenti di Genova. E si sono immersi nel fango che ha spazzato via buona parte della città per dare il loro sostegno attivo ai propri concittadini. Dai bimbi delle elementari, che hanno commosso tutta l’Italia, passando per gli studenti delle scuole superiori e dell’università, tutti si sono riuniti nelle strade della città al grido di "Non c’è fango che tenga". Come Marzia, che ha aiutato a portare a nuova luce il museo delle scienze naturali (foto), o Ambrogio, che ha voluto ribadire "Non si molla" (foto). E poi Valerio, in prima fila con i suoi compagni della Croce Bianca Cornigliano (foto), Gaia e le sue amiche, che ricordano l’importanza di "non smettere mai di sorridere, anche se tutto va male". (foto).
TUTTI IN PIAZZA - "Gli studenti genovesi e tutta la cittadinanza saranno in piazza sabato 18 ottobre" - dichiara Alberto Campailla portavoce di Link Coordinamento Universitario - "per richiedere un assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e un immediato intervento sul territorio genovese per fare in modo che ogni 3 anni non ci si ritrovi nelle vie di Marassi, Molassana, Staglieno con una pala in mano per spalare il fango dell’alta velocità e per commemorare l’ennesima vittima della devastazione ambientale".
LA PROPOSTA DEGLI STUDENTI - "destinare solamente 110 milioni per le opere di riqualificazione territoriale a fronte dei quasi 10 miliardi di euro sbloccati per le grandi opere è totalmente insufficiente oltreché scandaloso". È il commento di Riccardo Laterza, portavoce nazionale di Rete degli Studenti, "Sarebbe necessario reinvestire i fondi per le grandi opere in opere che possano arginare le devastazioni prodotte in questi anni: pulizia dei letti dei fiumi, rifacimento degli argini e rimboschimento".

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