Cronaca

Slow Food per la legalità,difesa cibo buono e pulito

Pascale, associazione su territorio a fianco produttori onesti

Redazione Ansa

La difesa della legalità è uno dei principi cardine di Slow Food. Che, con i suoi 400 presidi in tutto il mondo, è impegnata ogni giorno per sostenere l'agricoltura "buona, pulita e giusta". Gaetano Pascale, agronomo campano che dallo scorso maggio presiede l'associazione non-profit fondata da Carlin Petrini nel 1986, interviene così nel dibattito avviato dal dossier ANSA sugli interessi della criminalità nel settore agroalimentare. E in una intervista all'Agenzia invita sì "a tenere ben aperti gli occhi" sul fenomeno, ma anche a evitare le "eccessive semplificazioni", perché - spiega - rischiano di "mandare in fumo il grande lavoro di centinaia di produttori onesti". "Il cibo o i ristoranti slow food - precisa Pascale - non esistono, in quanto noi di Slow Food, mauiscolo!, non produciamo cibo e non abbiamo ristoranti, ma lavoriamo per aiutare produttori e consumatori a cambiare un sistema alimentare in cui le agromafie e la criminalità in genere riescono facilmente a penetrare.

La questione legalità è molto seria - prosegue -: tutto ciò che può garantire guadagni finisce nel mirino della criminalità. Purtroppo esistono fenomeni preoccupanti, come il lavoro in nero, il pizzo e le tangenti, l'imposizione dei prezzi da parte della criminalità organizzata. La nostra associazione li combatte da sempre proprio attraverso i presidi". Ben 230 realtà soltanto in Italia, che con i suoi volontari "vigilano sul territorio a difesa del cibo giusto". Quello cioè "di qualità - sottolinea Pascale - ma anche rispettoso dell'ambiente in cui viene prodotto e della legalità". "Non sono pochi i produttori che rispettano questi criteri - precisa ancora il presidente di Slow Food Italia - ed è proprio per questo che dobbiamo stare attenti a non criminalizzare un intero settore. I produttori 'buoni' vanno protetti, se invece si spara nel mucchio rischiamo di colpire anche loro".

La filosofia del "buono, pulito e giusto" si trova anche nelle numerose iniziative educative, rivolte a giovani studenti e adulti, che l'associazione realizza per "far crescere la coscienza e la consapevolezza dei consumatori", in grado così di poter "scegliere prodotti esenti da contaminazioni criminali". "Tante nostre condotte, inoltre, collaborano attivamente con le cooperative di Libera Terra sul territorio - racconta Pascale - portando avanti una chiara condivisione di intenti e valori con il suo fondatore, Don Luigi Ciotti". Il tema legalità sarà inoltre sotto i riflettori del prossimo Salone del Gusto, in programma a Torino alla fine di ottobre, "in cui affronteremo le questioni più scottanti dell'attualità". Insomma, conclude Pascale, che all'argomento ha anche dedicato un lungo intervento sul sito internet di Slow Food, "l'associazione non se ne sta con le mani in mano".

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