Cronaca

Concordia: ultima notte al Giglio, 'salvo meteoriti'

'In viaggio no rischi rottura o inquinamento'. Finita riemersione

Costa Concordia

Redazione Ansa

L'ultima volta che i gigliesi l'hanno vista così, la Concordia aveva sbattuto contro lo scoglio e stava percorrendo i suoi ultimi tratti di mare, prima di naufragare. Due anni e mezzo dopo, oggi è terminato il rigalleggiamento: in tutto, il relitto è riemerso di 13 metri, fino al ponte 3. Stanotte sarà l'ultima della nave sull'isola. Se tutto va come deve andare - e "salvo meteoriti", ha scherzato il capo della protezione civile Franco Gabrielli - domani inizierà il viaggio per Genova: nel primo pomeriggio il relitto scomparirà dall'orizzonte del Giglio. Sulla Concordia oggi è stata issata una bandiera blu, che significa: pronti a partire. "E' una vecchia tradizione marinara - ha spiegato il regista dell'operazione di rimozione, Nick Sloane - La mettevano perché se un marinaio si attardava a bere nelle bettole, quando la vedeva capiva che doveva uscire". Domani nessuno avrà tempo di attardarsi nelle bettole. Anche perché i lavori cominceranno presto: alle 6 i controlli, alle 8.30 le prime manovre, alle 12 il via al viaggio. Il relitto sarà trainato dai rimorchiatori, a una velocità di due nodi all'ora. Arriverà a Genova sabato sera, per entrare in porto domenica. "Tutte le verifiche ci indicano che non c'è il rischio di rottura della nave - ha detto il responsabile per Costa del progetto di rimozione, Franco Porcellacchia - Dal punto di vista dell'inquinamento, riteniamo che non ci saranno grosse situazioni di sversamento in mare. Nonostante questo, molte unità del convoglio sono adibite a intervenire se ci saranno sversamenti di sostanze inquinanti o che galleggiano. Tutto questo ci dà sufficienti garanzie che non ci siano eccessivi rischi". Rassicurazioni che, comunque, non paiono far dormire tranquilla il ministro all'ambiente francese, Ségolène Royal, che, ha spiegato, al momento del passaggio della Concordia al largo della Corsica sarà su una nave per "mettere ancora di più sotto pressione le autorità italiane". La risposta, è arrivata dal ministro italiano all'ambiente, Gian Luca Galletti. "L'ultima telefonata con il ministro Ségolène Royal l'ho avuta domenica ed ho fornito tutte le informazioni. Noi comunque vigileremo che durante il viaggio tutto vada secondo le prescrizioni". Poi la stoccata: "Abbiamo fatto un'analisi preventiva delle acque che attraverseremo, così nessuno un domani può addebitarci qualche eventuale responsabilità che invece è di altri". Non si sa mai. Sul rispetto dell'ambiente Gabrielli non ha dubbi. Né sulle precauzioni per ciò che c'è da fare né sui risultati di quanto è stato già fatto: dall'inizio delle operazioni, "dalla nave sono fuoriuscite circa 105 mila tonnellate di acqua, di liquidi", ha spiegato prima di lasciare la parola alla direttrice dell'osservatorio ambientale, Maria Sargentini, che ha sottolineato: "L'unico dato che risulta più elevato riguarda una sostanza di derivazione della plastica, ma non ha rilievo da un punto di vista della contaminazione" delle acque. Alla vigilia della partenza della Concordia al Giglio tutto appare normale. Sono pochi quelli venuti apposta a dare un'ultima occhiata alla nave. E qualcuno è tornato ad abbronzarsi davanti al relitto. E' fiducia, o forse scaramanzia. I gigliesi non spiegano quale delle due. Di sicuro sanno che c'è stato un prima e ci sarà un dopo Concordia. Adesso sanno raccontare benissimo come era l'isola una volta. Ma nessuno si azzarda a ipotizzare come sarà da domani, dopo che il relitto sarà scomparso dall'orizzonte.

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