Cronaca

Sicurezza stradale: ogni anno muoiono 600 pedoni,top anziani

6.600 nell'Ue, ma dato in calo; più incidenti in Lazio e Lombardia

Redazione Ansa

Ogni anno sulla strade italiane perdono la vita poco meno di 600 pedoni, in massima parte anziani, dato che sale a 6.600 se analizzato nell'intera Unione europea: lo ha reso notonel corso della presentazione della campagna di sensibilizzazione 'Siamo tutti pedoni', Marco Giustini, del dipartimento di Ambiente e Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanità. Dal 2001 al 2012, ha ricordato, sono morti 9.190 pedoni, pari al 14,4% del totale della mortalità per incidenti stradali. Tuttavia il numero di pedoni deceduti è passato dai 1.032 del 2001 ai 564 del 2012, con una flessione del 45,3%. Si tratta in gran parte di maschi (63,3%), anziani (intorno ai 65 anni) e residenti principalmente nel Lazio (15,8%), Lombardia (14%) e Toscana (10,8%).

Gli anziani, ha sottolineato Giustini, presentano dei tassi di mortalità 23 volte superiori rispetto ai bambini e 7 volte superiore ai giovani adulti (15-54 anni). I casi di incidenti mortali con pedoni, nel periodo 2010-2012, vedono il Lazio (14,4%), la Toscana (14,9%) e le Marche (13,5%) avere un tasso di mortalità superiore di circa il doppio rispetto alle Regioni del Sud e superiore per circa il 40% rispetto alle regioni del Nord. Sempre in questo periodo sono Catania e Messina i grandi Comuni che presentano tassi di mortalità elevati, rispettivamente con 21,7 e 22 morti per milione di abitanti l'anno.  I pedoni, ha sottolineato Giustini, tendono a morire di più in inverno, prevalentemente per problemi causati dalla minore visibilità, a fronte di una più alta percentuale di incidenti nel periodo estivo (dovuti in maggior parte al forte incremento degli spostamenti). L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima in oltre 400 mila il numero di pedoni feriti ogni anno nel mondo, con una tendenza in aumento in vista del 2020, in particolare nei Paesi che stanno attraversando una fase di rapida motorizzazione. A fronte di ciò, ha esortato il rappresentante del'Istituto Superiore della Sanità, sarebbe necessario aumentare le aree pedonabili, migliorare i sistemi di illuminazione dei veicoli a motore, migliorare la progettazione delle parti anteriori delle automobili per minimizzare le conseguenze per i pedoni investiti e, soprattutto e creare una sempre più intensa cultura della sicurezza stradale. 

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