Cronaca

Pestarono giovane a Roma: condannati 9 poliziotti

Il fatto avvenne a Roma nel dopo partita della finale di Coppa Italia il 5 maggio del 2010

Stefano Gugliotta durante la conferenza stampa nello studio legale dell' avvocato Cesare Piraino

Redazione Ansa

Nove poliziotti sono stati condannati a quattro anni di reclusione per il pestaggio di Stefano Gugliotta. Il fatto avvenne a Roma nel dopo partita della finale di Coppa Italia il 5 maggio del 2010: il ragazzo, che stava andando col motorino ad una festa, fu fermato al quartiere Flaminio, vicino allo stadio Olimpico, e fu picchiato. 

La sentenza è stata emessa dalla X sezione del tribunale capitolino che è andata oltre le richieste della Procura che aveva sollecitato condanne tra i tre e i due anni. Gli agenti Leonardo Mascia, Guido Faggiani, Andrea Serrao, Roberto Marinelli, Adriano Cramerotti, Fabrizio Cola, Leonardo Vinelli, Rossano Bagialemani e Michele Costanzo sono accusati di lesioni aggravate. Alla lettura della sentenza, Gugliotta e i suoi familiari sono scoppiati in lacrime, mentre tra gli imputati non c'è stata alcun tipo di reazione. Il giudice ha disposto un risarcimento di 40 mila euro. Gugliotta e un suo amico vennero fermati in via del Pinturicchio, in una zona dove non erano presenti tifosi di Inter e Roma e non c'era pericolo per l'ordine pubblico. Il ragazzo venne colpito da un pugno e nel corso del pestaggio riportò la perdita di un dente, ferite al volto e sul corpo.

"Giustizia è fatta, mi hanno massacrato". Così ha commentato la condanna di 9 poliziotti, Stefano Gugliotta, il giovane picchiato nel dopo partita della finale di coppa Italia del 2010. Il giovane è stato abbracciato dal padre e dalla madre, scoppiati in lacrime dopo la lettura della sentenza. In aula erano presenti anche Lucia Uva e Claudia Budroni, parenti di persone decedute nel corso di interventi delle forze dell'ordine. "Non si può mai essere contenti quando vengono condannate delle persone, specie se agenti di polizia - afferma l'avvocato Cesare Piraino, difensore di Gugliotta. Se l'impostazione accusatoria era corretta la pena da infliggere non poteva essere di modesta entità come chiesta dal pm".

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