(ANSA) - TOKYO - Lee Jun-seok, il capitano del traghetto affondato al largo della Corea del Sud con centinaia di persone a bordo, si difende dall'accua di aver ritardato l'evacuazione dei passeggeri di 40 minuti. Lo 'Schettino' sudcoreano, 52 anni, è stato arrestato insieme a due membri dell'equipaggio, si è difeso affermando di aver ritardato l'evacuazione della nave a causa del mare agitato e dell'assenza di imbarcazioni di soccorso. Per questo, i passeggeri, ai quali è stato ordinato di non muoversi, sono di fatto rimasti bloccati per oltre 40 minuti: quando il traghetto è cominciato ad affondare, per molti di loro era ormai troppo tardi. Lee deve rispondere al momento di 5 accuse, tra cui negligenza e violazione della legge marittima. Nell'interrogatorio ha spiegato di aver dato istruzioni sulla rotta cedendo il timone al terzo ufficiale, giovane donna di 26 anni, assunta sei mesi prima e con un anno di esperienza alle spalle.
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Il capitano del traghetto affondato sotto accusa per negligenza