Cronaca

Colpito da una coltellata al cuore, morto 16enne a Roma

Studente svizzero in gita, gioco o scherzo finito male

Redazione Ansa

I coltelli branditi tra le mani di quindicenni. Lanciandoli o mimando risse. Ma alla fine qualcosa è degenerato, culminato in un gesto brutale: la lama di quel coltello, non meno di dieci centimetri, conficcata nel petto di Jonathan che tra qualche mese avrebbe compiuto 16 anni. In pochi minuti, è morto dissanguato, forse per l'aorta recisa. E' il tragico epilogo della gita scolastica di una scolaresca svizzera a Roma, ospitata in una struttura alberghiera gestita da suore e a due passi dal Vaticano.

In queste ore la polizia sta ascoltando i ragazzi del College de l'Elysée di Losanna, per chiarire la dinamica di quanto accaduto ieri sera all'interno dell'ostello dei religiosi, il Domus Nascimbeni. Sotto torchio, in particolare, ci sono due compagni di stanza del ragazzo. L'allarme è stato lanciato intorno alle 23: quando gli agenti sono arrivati il corpo di Jonathan Lucas era riverso in terra nel sangue, con una profonda ferita al petto, la traccia di un'escoriazione al naso, la bocca sporca di sangue.

Il corpo del ragazzo era ormai privo di vita, il sangue usciva dalla bocca ma del coltello papillon con la 'lama a farfalla' che aveva provocato la profonda ferita al petto, tanto profonda da recidere aorta e forse esofago, non v'era traccia. Qualcuno ha mormorato: "è stato gettato in giardino. Ma stavamo giocando". Poi l'arma è stata recuperata ed è stato appurato che era stata acquistata a Roma. Dettagli che allargano gli scenari e le ipotesi sulla morte del sedicenne svizzero: forse non proprio un gioco finito male, forse una lite, forse uno scherzo sfuggito di mano. I ragazzi erano arrivati a Roma due giorni fa ed i coltelli, perché probabilmente tra le mani dei ragazzi ce n'era più di uno, erano stati comprati ieri.

E probabilmente ci sono stati lunghi minuti fatali di panico intercorsi tra la disgrazia e la chiamata al 113: quando sono arrivati i soccorsi il cuore di Jonathan non batteva più, e l'ambulanza è arrivata alla Domus Nascimbeni dopo pochi minuti dalla chiamata che segnalava un'emergenza. Ma il personale del 118, pur facendo il possibile per rianimare il sedicenne, non ha potuto che constatare il decesso. L'aorta recisa porta al decesso per emorragia ma la morte in questo caso potrebbe sopraggiungere anche in 10-15 minuti, dipende dal tipo di taglio che subisce l'arteria. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori dunque è che i soccorsi non siano stati chiamati nell'immediatezza.

Tutti elementi però che solo l'autopsia potrà chiarire. "Siamo sconvolti", spiega una docente della scuola L'Elysée di Losanna. Ad esprimere cordoglio per la morte dello studente svizzero è stato anche il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. I compagni di scuola della vittima, una ventina, chiusi nelle stanze della Domus Nascimbeni, vivono un'atmosfera silenziosa e surreale, con i ragazzi chiusi nelle stanze, qualcuno di loro che piange. Molti torneranno domani a Losanna. E in molti speravano oggi di poter assistere all'udienza generale del Papa, a San Pietro.

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