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Forum ANSA, i rapporti bilaterali tra l'Italia e la Bosnia

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Redazione Ansa

I rapporti bilaterali tra Italia e Bosnia al centro di un Forum ANSA trasmesso in diretta streaming su ANSA.it.

Al Forum l’ambasciatore italiano in Bosnia Marco Di Ruzza e l’ambasciatore di Bosnia in Italia Slavko Matanovic. L'incontro è moderato dal vicedirettore ANSA Stefano Polli. 

"I Balcani occidentali rappresentano da sempre un punto di riferimento importante per il nostro Paese, sono la porta di casa - ha detto al forum dell'ANSA l'ambasciatore italiano in Bosnia Marco Di Ruzza -. L'Italia storicamente riguardo all'Europa orientale ha promosso una serie di azioni, tante iniziative anche di cooperazione allo sviluppo che hanno lo scopo di avvicinare gli standard della Bosnia Erzegovina a quelli europei, un grande processo di cooperazione regionale. Il nuovo governo italiano ha posto in essere una forte iniziativa per rilanciare questi rapporti, anche tenendo conto che ci potrebbero essere influenze da parte di altre realtà politiche con visioni differenti da quelle europee". 

"Nel riconoscimento della Bosnia Erzegovina come Stato candidato all'Ue l'Italia sta dando un ampio sostegno. Il riconoscimento dello status di Paese candidato ha anche lo scopo di lanciare un segnale al Paese e all'opinione pubblica: le porte sono spalancate. Ora è necessario mettersi intorno a un tavolo e discutere delle riforme da attuare per l'ingresso in Europa. Per esempio sui diritti umani sappiamo che l'Europa non può fare sconti a nessuno. C'è ancora molta strada da fare ma il percorso sta andando avanti", ha affermato Di Ruzza.

"L'Italia è un attore fondamentale nell'economia della Bosnia Erzegovina - ha poi spiegato  l'ambasciatore italiano in Bosnia Marco Di Ruzza -, per esempio siamo il primo Paese esportatore, i secondi partner commerciali, abbiamo un'ampia rete di aziende che si sono insediate in settori
produttivi e in molti settori altamente strategici. Ricordo tra l'altro l'importanza della nostra presenza in Bosnia nel settore finanziario: la prima banca del Paese è Unicredit, la terza è Intesa San Paolo".

"A 25 anni dal conflitto, la situazione della Bosnia Erzegovina si potrebbe definire complessa - ha affermato l'ambasciatore di Bosnia in Italia Slavko Matanovic -. Il sistema politico per come è fatto spesso ostacola le decisioni, le divisioni etniche rimangono una sfida importante. L'economia ha compiuto progressi ma la disoccupazione è alta e la povertà diffusa. L'eccessiva burocrazia ostacola la crescita. Per quanto riguarda l'adesione all'Ue, il processo è in corso: la Bosnia deve fare cambiamenti e riforme per l'adesione all'Europa. Molti sforzi sono stati fatti, ma c'è ancora da fare. I diritti umani e l'economia rimangono una priorità per il Paese". "Le diverse componenti etniche e politiche della Bosnia Erzegovina hanno influenzato l'avanzamento del percorso per entrare in Ue - ha osservato l'ambasciatore Slavko Matanovic -: dalle riforme economiche a quelle dell'ordinamento giudiziario. L'Italia ha sempre sostenuto la Bosnia Erzegovina nel processo di avvicinamento all'Ue, Roma ha sempre cercato di accelerare questo processo. Il governo dovrà affrontare molte sfide interne per avvicinarsi all'Unione europea". 

"La guerra in Ucraina ha avuto un impatto significativo sui Balcani: l'aumento del prezzo dell'energia ha molto pesato. La Federazione russa ha sempre considerato l'area dei Balcani come una sua area di influenza. La pressione di Mosca per influenzare le politiche si è sempre sentita nei Balcani occidentali. La Bosnia ha fatto enormi progressi nella difesa per soddisfare gli standard della Nato - ha sottolineato l'ambasciatore bosniaco Slavko Matanovic -, siamo a buon punto nel procedimento verso l'Alleanza, ma per essere accettati ci vuole il consenso di tutti i Paesi. Il processo non è andato proprio liscio, ci sono state opposizioni. Anche da noi non c'è il consenso di tutto il Paese, ma il programma di cui facciamo parte con la Nato va avanti. Ci prepariamo a diventare un giorno un Paese Nato".

LA DIRETTA

 

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