Sicilia

Sanità: a Palermo raro intervento di bypass femoro-distale

Su paziente di 78 anni che rischiava amputazione arto inferiore

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 25 NOV - Un raro intervento di bypass femoro-distale è stato eseguito a Maria Eleonora Hospital di Palermo, dall'équipe di chirurgia vascolare composta dai medici Giuseppe Di Modica e Rocco Pizzirusso, e ha permesso di evitare l'amputazione a una paziente di 78 anni con una grave ischemia dell'arto inferiore destro, oltre a una serie di comorbilità. Il delicato intervento di microchirurgia, durato 10 ore, ha consentito di ripristinare la corretta irrorazione dell'arto, evitando l'esito peggiore. Ne dà notizia l'ospedale di alta specializzazione convenzionato con il sistema sanitario nazionale. "La paziente era giunta in poliambulatorio con un arto ischemico a causa dell'occlusione di un precedente 'stent' femorale effettuato in altra struttura - spiega Di Modica, specialista in cardiochirurgia e chirurgia vascolare a Maria Eleonora Hospital -. Dopo le opportune valutazioni, la signora era stata messa in lista per un ricovero, al fine di effettuare gli esami preliminari e valutare un eventuale intervento endovascolare o chirurgico per un bypass femoro-distale". In attesa di essere chiamata da Maria Eleonora Hospital per il ricovero, però, la paziente, di passaggio in Piemonte, era stata colta da dolori molto forti - improvvisi e imprevedibili - e, visitata presso una struttura torinese, era stata sottoposta a bypass femoro-popliteo sovra-articolare con protesi vascolare.
    "A distanza di poche settimane - si legge in una nota - nuovi, improvvisi dolori con il dottore Di Modica che aveva evidenziato una trombosi del bypass realizzato e disposto un ricovero immediato". "Abbiamo optato - dice il chirurgo - per un intervento di bypass femoro-distale, eseguito in collaborazione con il collega Pizzirusso, chirurgo vascolare con una grande esperienza in interventi di salvataggio di un arto colpito da ischemia grave.
    Il bypass femoro-distale consiste nel creare un "ponte" (bypass, appunto) con una protesi che scavalca la stenosi causata da una placca aterosclerotica. In questo caso è stata utilizzata come "ponte" la vena safena della paziente".
    L'intervento è riuscito, spiegano dalla struttura sanitaria, e dopo un periodo di degenza, la paziente è tornata a casa per continuare la fisioterapia. (ANSA).
   

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