Sicilia

Diabete: da domani anche a Palermo, 'Progetto Insieme'

Coinvolte 7 città, la Simdo incontra i medici di base

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 08 APR - Un progetto diffuso che toccherà diverse sedi, con due gruppi di eventi formativi in presenza, da domani al 13 aprile e dal 21 al 28 maggio, dislocati tra Palermo, Agrigento, Mazara del Vallo, Napoli, Salerno, Vibo Valentia e Olbia. Responsabile scientifico è Vincenzo Provenzano, presidente nazionale della Simdo, e responsabile dell'unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo dell'ospedale Civico di Partinico (Pa). Il confronto tra relatori e partecipanti avverrà anche grazie al supporto di una piattaforma digitale dedicata, con i professionisti che avranno a disposizione una chat attraverso cui partecipare alle attività congressuali, condividendo anche i casi clinici. Coordinatori per ciascuna sede saranno: a Palermo nelle sede del NH Hotel Mario Rizzo, responsabile del servizio di diabetologia ed endocrinologia dell'ospedale Buccheri La Ferla; all'hotel della Valle di Agrigento Leonardo Russo, specialista di diabetologia al poliambulatorio Ag1 di Licata (Ag); al Mahara Hotel di Mazara del Vallo (Tp) Giuseppe Giordano, dirigente medico del distretto sanitario di Mazara del Vallo; al NH Panorama di Napoli, Salvatore Turco, responsabile del servizio di diabetologia del Centro Polidiagnostico "Benedetto Croce" di Giugliano; al Grand Hotel Salerno Pasqualina Memoli, docente di endocrinologia all'Università "Federico II" di Napoli; all'Hotel 501 di Vibo Valentia Celestino Giovannini, specialista territoriale di endocrinologia all'Asp di Reggio Calabria; e al Jazz Hotel di Olbia Giancarlo Tonolo, direttore della struttura complessa di diabetologia aziendale dell'Assl Olbia Ats Sardegna. "I medici di medicina generale - spiega Vincenzo Provenzano, presidente Simdo - giocano un ruolo fondamentale non solo nella prevenzione della malattia, ma, costituendo la prima interfaccia fra il cittadino e il servizio sanitario, anche nell'impostazione della corretta terapia e nella prevenzione delle complicanze.
    Avvalendosi del fatto che le insuline basali di nuova generazione hanno un profilo di sicurezza migliore rispetto alle precedenti - prosegue Provenzano - i medici di medicina generale possono e devono sentirsi confidenti nell'utilizzo tempestivo e agile di tale strumento terapeutico in tutti quei pazienti che ne abbiamo bisogno". (ANSA).
   

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