(ANSA) - PALERMO, 28 GEN - Per il quarto giorno consecutivo
si registra un calo dei ricoverati per Covid nei reparti di
malattie infettive in Sicilia, curva in discesa che fa sperare
un progressivo, anche se lento, miglioramento per gli ospedali,
che rimangono comunque sotto pressione. I nuovi contagi, in base
all'ultimo bollettino, sono 7.100 a fronte di 45.661 tamponi
processati, col tasso di positività al 15,5%; 47 le vittime. I
ricoverati nei reparti ordinari sono 1.601 ricoverati, mentre in
terapia intensiva sono 145, cinque casi in meno rispetto al
giorno precedente. Nonostante la curva sembra in calo, per i
sanitari le condizioni di lavoro rimangono critiche. Gli
infermieri aderenti al Nursind sono scesi in piazza anche a
Palermo, con un sit-in davanti alla Presidenza della Regione
siciliana con delegazioni giunte da tutta la Sicilia per
partecipare allo sciopero nazionale indetto dal sindacato. Una
protesta per chiedere maggiore dignità a una categoria allo
stremo. Gli ospedali al collasso, afferma il sindacato, "non
fanno altro che acuire il senso di profondo disagio vissuto dal
personale sanitario dell'Isola che combatte da anni contro
organici ridotti e promesse fino a oggi non mantenute". "La
nostra vita sta diventando un calvario tra colleghi che si sono
licenziati e altrui che prendono ansiolitici prima di andare a
lavoro", ha detto Aurelio Guerriero, segretario Nursind Palermo.
Tesa la situazione anche nelle carceri, con i sindacati che
continuano a lanciare l'allarme contagi. Il provveditorato
dell'amministrazione penitenziaria della Sicilia "sta
incessantemente operando per il reperimento dei dispositivi di
protezione sia con contatti costanti con i presidi della
Protezione civile regionale, sia con approvvigionamenti con
terzi con ordinativi per svariate decine di migliaia di euro",
afferma il provveditore Cinzia Calandrino. "Le direzioni
penitenziarie - prosegue - sono state autorizzate ad acquistare
presso ditte specializzate disinfettanti, mascherine, guanti,
tute, occhiali protettivi e materiale antivirale. Tutte misure
adottate, pur nel registrarsi di difficoltà di reperimento dei
Dpi sul contesto regionale, nazionale ed internazionale. E'
stata formulata richiesta alla Protezione civile regionale di
fornitura di mascherine Ffp2 e chirurgiche, oltre che di altro
materiale igienizzante e dispositivi Dpi". Sono 133 gli agenti
penitenziari, sottolinea il provveditore, contagiati dal virus
"e non 350 come erroneamente comunicato dalla Uilpa".
"All'interno degli istituti penitenziari - aggiunge - I focolai
infettivi si sono concretizzati successivamente rispetto
all'indice di contagio rilevato sul territorio. Ne consegue che
anche il raggiungimento del picco massimo e del successivo
decremento si presenterà verosimilmente con qualche settimana di
ritardo". (ANSA).
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Per il quarto giorno consecutivo; infermieri Nursind in piazza