(ANSA) - PALERMO, 04 GEN - L'impennata dei contagi preoccupa,
e non poco, in Sicilia che è appena entrata in zona gialla. Se
la tendenza al rialzo dovesse proseguire ancora per altri giorni
l'approdo in "arancione" sarà "inevitabile". E' il timore del
governatore Nello Musumeci che rinnova il suo appello al
rispetto delle regole. "Dobbiamo allungare più possibile la
permanenza in zona gialla - avverte -. I numeri stanno
crescendo, lanciamo appelli al rispetto delle norme così
evitiamo di andare in zona rossa".
In effetti, i numeri sono impietosi. Duemila positivi in più
rispetto all'ultima rilevazione: 6.415 contro i 4.384 di ieri.
Scende però il tasso di positività: dal 17 all'11%, 40 le
vittime. Anche i dati dell'Agenas sui ricoveri negli ospedali
di pazienti Covid con sintomi sono sconfortanti: in Sicilia il
tasso di occupazione di posti letto ha raggiunto il 24%,
rispetto al 19% della media nazionale.
"A Palermo il 70% dei ricoverati non è vaccinato. Il
paradosso - osserva il governatore - è che queste persone
chiedono di non essere curate, perché negano persino l'esistenza
del contagio. Rifiutano le cure mediche, questo è un dato
davvero allarmante. Dobbiamo non solo lavorare per curare quelli
che sono vaccinati con sintomatologia assolutamente lieve ma
dobbiamo convincere i no vax a farsi curare e diventa più
problematico".
Intanto, non si placa la polemica sui tamponi. Anzi. Musumeci
ridimensiona l'allarme per la carenza e incalza: "I tamponi ci
sono, troppo comodo farli e dire sono no vax. Io sono per
l'obbligo vaccinale, basta con questa farsa. Si vaccinino. Meno
tamponi faremo e più vaccinati avremo". Per il governatore
"spesso il tampone è una illusione, se tutto il personale
dedicato potesse raggiungere invece le persone a domicilio per
avere le giuste cure faremmo un lavoro migliore". "Non è la
strada maestra, il tampone deve essere una eccezione non una
regola", dice. E sulle lunghe file negli hub aggiunge: "Ho visto
immagini peggiori in Lombardia e in altre regioni".
Chiede chiarezza il capogruppo Pd all'Ars Giuseppe Lupo che
ha depositato una interpellanza urgente all'assessore alla
Salute, Ruggero Razza: "In alcune Asp siciliane mancano i
tamponi rapidi, al punto che ci sono Comuni nei quali si
invitano i cittadini che presentano sintomi Covid a 'rimanere a
casa'. È incredibile che a due anni dall'inizio della pandemia,
in Sicilia siamo ancora alle prese con scorte insufficienti di
tamponi". Sull'uso a Partinico di un lotto scaduto di tamponi il
deputato del M5s, Giorgio Pasqua invoca chiarezza. "Un episodio
gravissimo e inaccettabile - afferma - che potrebbe avere
esposto a serissimi rischi la salute di tante persone. Bisogna
andare a fondo anche per capire se quanto successo a Partinico è
un fatto isolato o è accaduto anche altrove". Renato Costa,
commissario provinciale per l'emergenza Covid, rassicura:
"L'area dei tamponi drive-in di Partinico, dove ieri sono stati
eseguiti test appartenenti a un lotto scaduto è stata sospesa
non appena ci si è resi conto dell'errore. I tamponi sono stati
ripetuti stamattina. Vogliamo tranquillizzare i cittadini e fare
presente che questo episodio isolato non deve generare
allarmismi: tutti i magazzini dove conserviamo i tamponi sono
stati nuovamente controllati e non abbiamo lotti scaduti in
giacenza". (ANSA).
>ANSA-IL-PUNTO/ Covid: boom contagi, Sicilia rischia arancione
Appello Musumeci, rispettate regole; e critica ricorso a tamponi