Sicilia

Sanità: trapianto trachea nuova frontiera chirurgia toracica

Illustrato in occasione del XIV 'Pneumomeeting' a Taormina

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 NOV - Può essere una rivoluzione per tutti coloro che vengono intubati o subiscono una tracheotomia, a volte eseguita in urgenza o per lungo tempo e con possibili danni al paziente in bilico tra la vita e la morte a causa dell'emergenza Covid: è il trapianto di trachea la nuova frontiera della chirurgia toracica illustrata in occasione del XIV 'Pneumomeeting' a Taormina (Me) che ha riunito 200 medici e specialisti pneumologi provenienti da tutta Italia. Finora solo 4 casi al mondo, tutti italiani: il primo paziente è un 50enne catanese in condizioni molto gravi a causa del Covid e altri tre - un uomo di 48 anni e due ragazze tra i 20 e i 30 anni - con tumore alla tiroide sceso alla trachea, si sono salvati grazie all'innovativa tecnica eseguita dall'équipe di Erino Rendina, direttore della Chirurgia toracica al Sant'Andrea Sapienza Università di Roma, definito "artigiano della chirurgia toracica". Rendina, insieme col paziente siciliano, è stato ospite del simposio taorminese, in cui è stata approfondita la novità chirurgica: "Tecnicamente si tratta della sostituzione dell'intera trachea con un tratto di aorta congelato - ha spiegato Rendina - proveniente da banche d'organo. I rischi consistono nell'assoluta novità di un intervento del genere: non ci sono esperienze pregresse, il 30% è stata inventiva estemporanea. I pazienti stanno bene ma devono attendere circa un anno e mezzo affinché l'aorta possa irrigidirsi così da consentire una sopravvivenza pressoché normale. Fino a questo momento devono tenere una protesi: un cilindretto di silicone che la mantiene aperta e che poi verrà rimosso". "Sul fronte Covid serve un forte potenziamento della medicina del territorio - ha detto Salvatore Privitera, direttore del centro prevenzione e monitoraggio dell'insufficienza respiratoria di Giarre (CT) - con investimenti mirati ad una diagnosi che sia il più precoce possibile per evitare di finire in ospedale". "Sono allarmanti i dati europei su mancati controlli e diagnosi di malattie oncologiche o, nel nostro campo specifico, broncopneumopatie croniche, interstiziopatie e fibrosi polmonari, forme di asma - ha detto Carlo Vancheri, ordinario di malattie respiratorie del Policlinico di Catania e presidente eletto Società Italiana di Pneumologia, che si è soffermato sulle numerose patologie tracsurate a causa ella pandemia. Non sarà facile recuperare un anno e mezzo". I 'Premi Pneumomeeting 2021' sono stati assegnati a Nunzio Crimi, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio Università di Catania, Alessandro Sanduzzi Zamparelli, ordinario di malattia dell'apparato respiratorio Università Federico II di Napoli e Alessandro Zanasi, direttore centro per la tosse di Bologna. (ANSA).
   

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