Sicilia

Covid:effetti post-virus,confronto neurologi a Caltanissetta

Congresso "Highlights in Neurology"

Redazione Ansa

(ANSA) - CALTANISSETTA, 01 OTT - "La complicanza più frequente di tipo neurologico dopo l'infezione da Covid-19 è lo stroke. Così come le encefalopatie o la cefalea e le malattie neuromuscolari possono essere ricorrenti in infezioni da Covid-19. Mentre la patologia strettamente neurologica è osservabile attraverso esami di laboratorio e di neuro imaging, l'aspetto psicologico è molto più sottile e anche più insidioso". Lo ha detto Antonio Toscano, professore universitario di neurologia e malattie neuromuscolari al Policlinico "G. Martino" di Messina, intervenuto a Caltanissetta al congresso "Highlights in Neurology", organizzato dal primario di neurologia dell'ospedale Sant'Elia Michele Vecchio.
    "Molti pazienti - continua Toscano - sono affetti da una condizione post-traumatica dopo avere sviluppato il Covid-19 ed è la condizione che definiamo long-covid che dura anche parecchio dopo la risoluzione dell'infezione, portando il paziente ad avere eccessiva apatia, stress, mal di testa, disturbi del sonno e una certa irritabilità. La fog brain è stata coniata appositamente nelle condizioni post Covid e, in questi casi, il paziente si sente confuso, ha difficoltà a concentrarsi con disturbi anche relazionali che comportano un'alterazione delle sue normali abitudini". In molti pazienti che sono stati ricoverati per Covid-19, è emerso durante il congresso, si è riscontrata anche la perdita di capelli.
    "Indubbiamente la perdita dei capelli può andare di pari passo - spiega Tedesco - con una condizione stressante e credo che qui non sia tanto l'attività del virus in sé e per sé a determinarla ma sia dovuta alla sequela di conseguenze dell'infezione che porta appunto questo stress importante nei pazienti. Tutti gli aspetti riguardanti disturbi psicologici e neurologici - conclude il professore universitario - devono chiaramente essere seguiti da neurologici, psichiatri e psicologici che devono essere gli attori fondamentali in questa fase così difficile per il paziente". (ANSA).
   

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