Sicilia

Sei medici italo-argentini rafforzano organici Asp Agrigento

Zappia, "è primo contingente"

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 28 SET - Per superare la carenza di medici e potenziare gli organici dei vari reparti, anche l'Asp di Agrigento si affida a medici italo-argentini. Da ieri, infatti, sono stati immessi in servizio, dopo aver sistemato difficoltà di natura burocratica e pratica, un cardiologo, Guido Alfredo D'Amico, due pediatri, Agustina Zavaleta e Sandra Veronica Cagnasia, due medici di medicina generale e di famiglia, Marcello Zabal e Matias Vidal, e una pneumologa, Cecilia Campos.
    Sono stati ricevuti nella Cittadella della Salute dal commissario straordinario Asp Mario Zappia, per la formale sottoscrizione dei contratti. "E' il primo contingente di medici stranieri che assumiamo - dice Zappia - grazie alla pubblicazione di un avviso aperto attraverso il quale contiamo di reclutare circa un centinaio di professionisti. Una data storica che segna una svolta significativa nel superare il problema di reperire nuovi medici, nonostante gli innumerevoli bandi di concorso pubblicati, spesso purtroppo andati deserti per mancanza di sanitari, l'indizione di 'avvisi aperti' ai quali si può aderire ogni giorno, senza scadenza, il ricorso ai medici specializzandi, il 'richiamo' dei medici in quiescenza, l'attivazione di convenzioni/protocolli d'intesa e la ricerca di condivisione di graduatorie con altre aziende. Ringrazio per la collaborazione molti sindaci della provincia che si sono prodigati e si stanno prodigando per facilitare i processi anche per l'acquisizione anagrafica delle residenze e la ricerca di abitazioni idonee ad ospitare il personale medico". I nuovi sanitari sono professionisti affermati, di età compresa fra i 38 e i 50 anni, in grado di incrementare la qualità delle prestazioni erogate. "Comprendono la lingua italiana ed hanno espresso un vivo desiderio di intraprendere questa nuova avventura non soltanto per ambizione professionale - dice l'Asp in una nota - ma soprattutto per ritrovare le proprie origini italiane, nella terra dei loro avi, dove vogliono vivere e far crescere i loro figli". Le valutazioni sulle competenze mediche e linguistiche fra i medici che hanno presentato la manifestazione d'interesse ad assumere l'incarico sono state compiute da uno specifico gruppo di coordinamento. (ANSA).
   

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