Sicilia

La ragazza sul divano, Fosse racconta l'attesa e l'abbandono

In scena al Biondo di Palermo con Villoresi, Ferrari e Binasco

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 02 MAG - I personaggi de "La ragazza sul divano" del premio Nobel Jon Fosse non hanno nome, sono archetipi dell'esistenza umana, fragile e incompiuta. Lo spettacolo, coprodotto con lo Stabile di Torino, è in scena al Biondo di Palermo dopo avere debuttato nel capoluogo piemontese al Carignano e poi al Teatro Vascello di Roma.
    In un soggiorno anni '50, con lavatrice e frigorifero, c'è il divano che avvolge la rabbia e l'inerzia della protagonista, anzi delle due protagoniste: la donna adulta e il suo doppio, la ragazza. Quel divano accoglie tutta la sofferenza della ragazza che attende una padre assente, troppo assente, un marinaio che naviga per molti mesi, a volte per anni. La donna è la ragazza che è cresciuta, ma è come paralizzata dal senso dell'abbandono, mai risolto. Col passare del tempo ha pensato che la pittura possa essere un conforto, ma possiede pure la consapevolezza di non saper dipingere. Sulla parete di fondo vengono proiettati i dipinti, ma poi una parola dona il senso della tragedia familiare: Niente. Quel Niente che ha riversato l'assenza di senso su tutto il secolo scorso.
    Fosse usa dialoghi dinamici, rapidi, battute brevi e piene di rabbia. Si avverte l'eco di Beckett, e quel padre che non arriva mai fa volare il pensiero a quel Godot che si rende invisibile.
    Ma qui la tragedia è nella famiglia che vive l'abbandono ognuno a modo suo: la madre tradisce il marito con il cognato, la figlia maggiore si prostituisce e la piccola più degli altri vive la paralisi della sua psiche. Il ritmo è veloce nella bella regia di Valerio Binasco. E il cast dà vita a una performance di grande valore. Bravissima Pamela Villoresi, in un ruolo inedito, lontano dalle sue prove passate. Isabella Ferrari mostra la sua maestria, insieme a Giordana Faggiano, Giulia Chiaramonte, Michele Di Mauro, Fabrizio Contri e lo stesso Valerio Binasco.
    Sei chiamate alla ribalta per un certo successo. Si replica fino al 5 maggio. (ANSA).
   

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