Sicilia

I sei giorni in manicomio di Fiasconaro diventano un libro

La presentazione sabato alla libreria Nuova Ipsa di Palermo

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 02 MAG - Un viaggio dentro la follia, tra malati di mente e di altre patologie, per comprendere la loro condizione, le loro inquietudini, i loro malesseri ma anche l'assistenza sanitaria e le cure. Storie di dolore, di privazioni e di isolamento in una bolgia senza avvenire. Storie di lunghi e interminabili silenzi di uomini, donne, e persino bambini, con gli occhi ormai spenti e forse senza più luce, privati dell'oggi e del domani. Un viaggio-inchiesta del giornalista palermitano Antonio Fiasconaro, pubblicato a puntate nella primavera del 1991, sulle pagine de 'La Sicilia', all'interno del manicomio più grande della Sicilia e del sud Italia "Pietro Pisani" di via Pindemonte a Palermo. Un reportage che è diventato un libro, 'Sei giorni in manicomio' (Nuova Ipsa editore, pagg. 180, €16,90), con foto in bianco del fotoreporter Franco Lannino, ma anche di Sebastiano Catalano e dello stesso autore. Il libro verrà presentato sabato prossimo alle 17.30, a Palermo, nella libreria Nuova Ipsa di via dei Leoni, 71, alla presenza di Isidoro Farina, Salvatore Amato, presidente dell'ordine dei medici di Palermo, che ha formato la postfazione, dell'assessore alla cultura Giampiero Cannella, dell'ex manager della sanità Giancarlo Manenti e di Fiasconaro.
    Che da giovane giornalista, 33 anni fa, si è calato in quella triste realtà per sei lunghi giorni, vivendo intere ore con gli ammalati e con i sanitari e soffrendo con loro. Un racconto anche per comprendere gli effetti della legge del '78 voluta da Franco Basaglia, legata alla chiusura degli ospedali psichiatrici e al divieto di istituirne nuovi.
    "Ho trascorso quasi una settimana dentro quelle mura che trasudavano dolore, abbandono, degrado, tristezza, drammaticità e, perché non ammetterlo, anche il fetore nauseabondo di quei relitti della società: i disabili mentali desolatamente e miseramente abbandonati sul Golgota senza alcuna speranza di ritorno alla normalità - dice Antonio Fiasconaro - Ho registrato le numerose storie di internati, storie di angosce, di solitudine e di testimoni muti nella profonda rassegnazione".
    (ANSA).
   

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