Sicilia

Al Vinitaly successo del brand Sicilia

Grande affluenza nel padiglione 2 della Regione, bene anche olio

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 17 APR - Tremila metri quadrati, 140 cantine, tutti i 12 Consorzi di tutela, un'affluenza quotidiana incessante di visitatori, buyer, addetti ai lavori anche nei padiglioni dedicati alle produzioni bio e all'olio. Diversi gli incontri organizzati nella meeting hall della Regione Siciliana, con le "Strade del Vino e dei sapori" di tutta l'Isola, le degustazioni guidate dal Master of Wine Pietro Russo, le tavole rotonde fra produttori, le anteprime degli eventi che animeranno le prossime settimane in Sicilia. Un calendario ricchissimo anche in prospettiva considerato che nel 2025 la Sicilia sarà "Regione europea della gastronomia". Lo storico Padiglione 2 è stato il più visitato (dopo il Veneto, padrone di casa), confermando così la Sicilia fra le destinazioni più carismatiche per il vino di qualità ma anche per il valore del capitale umano che è riuscita ad esprimere negli incontri fra produttori, consumatori e buyer. Al Vinitaly la narrazione è stata l'arma vincente per tanti produttori grandi e piccoli. Anche l'olio siciliano con l'Igp è stato testimone di un grande primato, quello di essere per numero di bottiglie certificate e controllate, il primo in Italia. Ad oggi la produzione conta un milione e mezzo di bottiglie (più di quelle prodotte dalla Toscana, leader storico per l'Italia). Al centro dei dibattiti ha tenuto banco la questione del cambiamento climatico per affrontare il quale i produttori siciliani hanno deciso di investire sulle varietà autoctone che hanno già nel loro dna la chiave per sopravvivere in situazioni di stress idrico e ambientale. In questo senso è stato accertato che alcuni cloni di Nero d'Avola e Grillo, vitigni autoctoni storici, possono fornire indicazione valide per mitigare gli effetti della siccità. "Il vino siciliano va avanti sulle gambe dei giovani grazie al lavoro visionario che i loro nonni e i loro genitori hanno realizzato, trasformando la terra dei vini sfusi in un brand enologico internazionale. Adesso lasciamo fare ai giovani" ha detto il direttore dell'assessorato regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta. (ANSA).
   

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