Sicilia

Un libro sulla morte di Eschilo diventa un cold case

Salvatore Parlagreco innesta nella leggenda i dati della realtà

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 15 MAR - Delle 80 opere di Eschilo restano sette tragedie, della sua morte restano infinite domande.
    Duemilacinquecento anni, come direbbero gli studiosi del cosmo, sono un piccolo frammento di tempo che non intimorisce chi vuole ancora stabilire una verità. Esploratore della storia, Salvatore Parlagreco, giornalista, scrittore, che per indole cerca risposte nei casi apparentemente chiusi, si è addentrato nella galleria dei secoli nel tentativo di scoprire come sono andate le cose. Lo fa in un libro appena pubblicato da Kronomedia editore: "Eschilo. L'enigma dell'aquila assassina".
    Il suo lavoro è un appassionante racconto che porta in superficie i dettagli più trascurati della vicenda umana e storica di Eschilo, morto a Gela nel 456 a.C., per un incidente che tanto s'addice a un uomo distratto dai suoi pensieri: colpito sfortunatamente in testa da una testuggine che un'aquila lasciava cadere dai propri artigli affinché il guscio si frantumasse nell'impatto al suolo e potesse ricavarne cibo per il proprio nutrimento.
    Fin qui la leggenda. E da questo ultimo atto che parte l'investigazione di Parlagreco per arrivare a un esito che il lettore scoprirà nel finale, dopo aver percorso le tappe del già detto e soprattutto del taciuto.
    Il libro sarà presentato domani a Palermo, alle 19, alla Biblioteca francescana, dove l'autore dialogherà con Antonella Sorci, Antonio Giglio e Agostino Passantino. (ANSA).
   

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