Sicilia

Open Arms: gli appelli di Oscar Camps a Merkel, 'aiutateci'

Le lettere del fondatore della ong del 7 e 16 agosto 2019

Angela Merkel

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 09 GIU - Sono due le lettere che Oscar Camps, fondatore di Open Arms, scrisse all'allora cancelliere tedesco Angela Merkel, chiedendo aiuto mentre la nave aveva a bordo migranti soccorsi in più missioni, e acquisite stamani dai giudici del processo, che si celebra a Palermo, dove è imputato Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.
    La prima è del 7 agosto del 2019. Camps scrive di "una difficile situazione nel Mediterraneo". "La nave Open Arms naviga nel Mediterraneo da 5 giorni, a bordo ci sono 121 le persone soccorse, di cui 30 minorenni. La situazione è precaria perché diversi adulti e bambini hanno urgente bisogno di cure mediche. Abbiamo diverse richieste formali per i porti sicuri più vicini, Malta e Italia, per l'imbarco di tali persone.
    Tuttavia - afferma Camps - le nostre innumerevoli domande sono state respinte. Abbiamo esaurito tutte le opzioni usuali e legali per garantire un arrivo sicuro".
    "Inoltre - aggiunge il fondatore di Open Arms - riteniamo che sia responsabilità della Commissione europea avviare e coordinare un processo per la distribuzione di questi migranti e rifugiati tra i diversi Stati membri. Questo meccanismo può essere attivato solo su richiesta di uno Stato membro. E crediamo che la Germania sia lo Stato membro più appropriato dato il suo desiderio pubblico di un meccanismo di solidarietà europeo".
    Quindi l'appello: "Aiutateci, a nome delle popolazioni che navigano nel Mediterraneo, vittime di ogni tipo di violenza, e chiedete alla Commissione europea di mostrare solidarietà di fronte alla tragedia e ai naufragi invisibili nel Mediterraneo, al fine di porre un meccanismo europeo di distribuzione e risposta".
    Nove giorni dopo, è il 16 agosto, Oscar Camps scrive la seconda lettera alla Merkel. "A seguito delle precedenti comunicazioni in merito alla situazione della nave Open Arms, che da 15 giorni attende un porto sicuro per sbarcare e trovandosi a più di 24 ore (mezzo miglio) dall'isola di Lampedusa, vi ricontatto per portarvi la situazione di estrema gravità che stiamo affrontando in questo momento".
    "Oggi abbiamo esaurito tutti i mezzi legali e amministrativi per avere un rifugio sicuro dove sbarcare - sottolinea Camps - In questi giorni siamo stati costretti ad effettuare sei evacuazioni sanitarie e nonostante abbiamo informato le autorità sanitarie, la situazione è progressivamente peggiorata. Stiamo assistendo al deterioramento delle condizioni fisiche e mentali delle persone a bordo e a causa della situazione estrema che stiamo affrontando, siamo costretti a richiedere uno scalo a Lampedusa a causa di una catastrofe umanitaria in quanto la situazione a bordo è insopportabile. Vi chiediamo di fare tutto ciò che è in vostro potere per assicurarci che ci venga assegnato un porto in cui sbarcare oggi". (ANSA).
   

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