Sicilia

Da Vivaldi ai musei, il metaverso fa volare la cultura

Workshop a Palermo, attenzione però al rischio colonizzazione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 GIU - Entrare nel museo di Mazara del Vallo e toccare il Satiro danzante, poco dopo essere al Louvre per abbracciare la Venere di Milo. Oppure dirigere da Roma un'orchestra impegnata nelle Quattro Stagioni di Vivaldi a Budapest o, ancora, fare diagnosi mediche insieme alle migliori équipe internazionali, tutti collegati dai propri Paesi.
    Attualmente tutto questo è di difficile realizzazione, la logistica è impegnativa, problemi evidenti di ubiquità e, in qualcuno di questi casi, il rischio di incappare nei protocolli di sicurezza del museo. Ma nel Metaverso i limiti del tempo, dello spazio e delle infrastrutture possono essere abbattuti.
    Di questo si è parlato a Palermo durante il workshop "Società e Metaverso", per "Italia è Cultura", organizzato dall'Università di Studi Europei Jean Monnet di Gorazde in collaborazione con l'Università di Palermo. Un'occasione per presentare anche Meta Tribune, un format virtuale già operativo, di comunicazione, dove si potranno approfondire vari argomenti.
    In apertura dei lavori, i saluti del Commissario Europeo Oliver Varhelyi. Tra gli interventi quello del rettore di Unipa, Massimo Midiri.
    "Il Metaverso - ha affermato Marcello Conigliaro, prorettore dell'Università di Studi Europei Jean Monnet di Gorazde - è una grande opportunità che ha bisogno di una visione più strutturata, anche da un punto di vista etico. Il nostro obiettivo è l'inclusione sociale, la promozione del bene culturale ma ci sono degli aspetti su cui bisogna vigilare". La creazione di mondi virtuali ad opera di grandi colossi economici potrebbe esserne uno: "Il rischio - ha spiegato Conigliaro - è una colonizzazione di massa. Ogni Paese deve essere in grado di ricreare la propria società senza perdere la propria identità e condividerla". (ANSA).
   

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