Sicilia

Maria Falcone, Giovanni mi ha insegnato rispetto istituzioni

Difende le manifestazioni organizzate per il 23 maggio

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 27 MAG - Al termine di una settimana "calda" trascorsa tra celebrazioni, polemiche e cariche della polizia, Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci il 23 maggio di 31 anni fa, difende le manifestazioni organizzate per l'anniversario della morte del fratello e la scelta di invitare politici come il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
    Una risposta, data in una intervista a Repubblica, anche al cognato Alfredo Morvillo, fratello della moglie di Falcone morta nell'attentato, che non aveva visto di buon occhio la presenza del primo cittadino accusato di non aver mai preso le distanze dai suoi sponsor politici: Salvatore Cuffaro e Marcello Dell'Utri, entrambi condannati per rapporti con la mafia.
    "I candidati e le persone che hanno attorno devono essere adamantini. Ma Giovanni ci ha lasciato una lezione ben precisa: una volta che un candidato viene eletto, bisogna avere rispetto dell'istituzione che rappresenta. L'ho sempre detto, è una lezione di diritto costituzionale. E io l'ho sempre osservata", dice e conferma delle sue parole cita l'aver sempre invitato anche l'ex sindaco Leoluca Orlando. "Lo detestavo per tutto ciò che aveva detto contro Giovanni, - spiega - fu il tormento dell'ultimo periodo della vita di mio fratello. Lo aveva anche indebolito dal punto di vista del consenso, lo aveva in parte isolato e reso più appetibile alla mafia. Eppure, dopo la sua elezione a sindaco, io l'ho invitato alla commemorazione del 23 maggio, e ho continuato a farlo negli anni successivi, concluso il suo mandato". Maria Falcone è anche intervenuta sugli scontri tra polizia e un gruppo di cittadini che aveva organizzato una contro-manifestazione e che è stato caricatio dalla polizia. "Io sono del parere che la possibilità di manifestare, con le dovute regole, debba essere garantita a tutti. Di quello che poi è avvenuto ho avuto contezza solo alla fine della manifestazione, dal palco non me n'ero resa conto. Secondo me c'è stato un corto circuito che ha fatto nascere il problema, forse nella trasmissione degli ordini dai superiori ai poliziotti sul campo", dice. (ANSA).
   

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