Sicilia

Chiesto vincolo culturale per i luoghi della strage di Portella

La Regione ha avviato l'iter amministrativo

Redazione Ansa

(ANSA) - PIANA DEGLI ALBANESI, 10 MAG - Tutta l'area in cui venne compiuta, il primo maggio 1947, la prima strage del dopoguerra venga vincolata come bene di interesse storico e culturale. La richiesta viene dall'associazione intestata a Portella della Ginestra, la contrada in cui gli uomini del bandito Salvatore Giuliano spararono contro i contadini che partecipavano, secondo tradizione, alla festa del lavoro. Undici le vittime, 26 i feriti.
    "È necessario evitare il rischio di assistere inermi alla costruzione di manufatti nei terreni a ridosso del Memoriale, tra le postazioni dei banditi e il sasso sacro alla memoria di Nicola Barbato", dice Francesco Petrotta a nome dell'associazione. Petrotta è anche l'autore di una ricerca, "La strage e i depistaggi", con la quale è stato alzato il velo sulle ombre che avvolgono i mandanti e le motivazioni dell'eccidio. Lo studioso ha messo a fuoco soprattutto il ruolo che nell'organizzazione della strage ha svolto la mafia di Piana degli Albanesi nell'interesse del fronte agrario.
    L'associazione Portella della Ginestra ha già espresso apprezzamento per l'avvio dell'iter amministrativo da parte dell'assessore regionale ai Beni culturali per dichiarare di "interesse culturale" il Memoriale di Portella realizzato nel 1980 dall'artista Ettore de Conciliis. L'iniziativa dell'assessore accoglie in parte una richiesta di associazioni e Camera del lavoro che vent'anni fa si opposero al progetto di costruzione di una chiesa nei luoghi dell'eccidio perché fosse mantenuto il loro valore di presidio simbolico del movimento democratico. Per questo viene sollecitato ora il riconoscimento di bene culturale per tutti i luoghi della strage, comprese le frastagliate pendici del monte Maja e Pelavet da dove fece fuoco la banda Giuliano. (ANSA).
   

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