Sicilia

Teatro: Lucilla Giagnoni recita Dante in "Vergine Madre"

Il 12 febbraio a Sambuca, 'è stata la mia salvezza'

Lucilla Giagnoni

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 06 FEB - Dicono che sua nonna Bianca, morta a 108 anni, le recitava la Divina Commedia fin dalla nascita, ed è legittimo dunque pensare che le scorra nel sangue.
    Un amore, quello per Dante la sua opera più nota, condensato nello spettacolo dell'attrice fiorentina Lucilla Giagnoni "Vergine Madre", che sarà in scena al Teatro L'Idea di Sambuca il 12 febbraio, alle 19,00.
    Sei Canti in particolare hanno ispirato l'attrice-autrice del testo: il primo dell'inferno, il V che parla di Francesca, e poi l'incontro con Ulisse, con Ugolino, con Piccarda, il III del Paradiso fino a giungere al XXXIII dove Dante crea la grande preghiera alla Vergine Madre. " Nei primi tre versi - afferma Giagnoni- c'è un vero trattato di teologia, altissime contraddizioni come vergine e madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta…ma a ben pensarci il talento femminile è quello di unire gli opposti, sanare le contraddizioni, manifestare un'energia concreta. La Divina Commedia è l'espressione di una voce femminile e in fondo nasce dall'agire di tre donne: Beatrice, Santa Lucia e la Madonna".
    Lucilla Giagnoni è stata battezzata nel Battistero di San Giovanni, lo stesso dove fu battezzato Dante. Poi è andata via da Firenze, per trasferirsi nelle campagne delle risaie, nei pressi di Modena. "Fu un periodo difficile - racconta - ma per uscire dal dolore e dalla notte oscura dell'anima mi aggrappai ai versi del Sommo poeta, alle sue figure meravigliose che ti tengono stretta a meditare anche quando non stai leggendo".
    L'attrice parla anche dei momenti difficili vissuti durante il lockdown, con la triste chiusura dei teatri, e spiega come proprio la Divina Commedia rappresentò per lei un sicuro riferimento: "Io e mio marito, con una telecamera professionale, riuscimmo a creare "I Vespri danteschi". Ogni sera per 100 giorni, un canto al giorno. Poi la Rai ha acquisito i diritti e oggi è su Rai Play. Beatrice è via di salvezza per Dante, lui lo è stato per me".
    Ma cosa pensa Lucilla Giagnoni dell'esternazione del ministro Sangiuliano secondo cui Dante sarebbe un esponente della cultura di destra? "Sarebbe bene - risponde l'attrice - che la destra italiana conoscesse, anzi facesse esperienza della lettura di Dante. Così mi sembra un'appropriazione indebita. Io consiglierei a tutti, anche alla destra, di leggere attentamente Dante, perché il Sommo poeta ha la grande capacità di migliorare chi vi si accosta". (ANSA).
   

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