(ANSA) - PALERMO, 23 DIC - Duecento milioni quest'anno di
"una tantum" come forma di "ristoro" per gli svantaggi
finanziari che la Sicilia è stata costretta a subire per la
mancata attuazione di alcune 'partite' statutarie, ma
soprattutto l'impegno del Mef a garantire alla Regione 650
milioni di euro a regime, a partire dall'anno prossimo, per
sanare la "vertenza" riguardo al mancato versamento da parte
dello Stato di una parte delle accise petrolifere come
compensazione per l'aumento della compartecipazione della
Regione alla spesa sanitaria, che nel 2007 fa passò dal 44,8 al
49,11 per cento.
Con l'accordo di fine anno firmato tra Stato e Regione - che
però viene contestato dalle opposizioni che parlano di intesa al
ribasso - il governo Schifani punta a chiudere una partita
aperta da tempo e finora mai risolta. Era stato Gaetano Armao,
ex assessore all'Economia nel governo Musumeci, ad accelerare la
trattativa sulla compartecipazione sanitaria: lo scorso aprile
il tavolo tecnico Mef-Regione aveva quantificato in 650 milioni
all'anno la somma dovuta dallo Stato alla Sicilia per
quell'aumento non compensato con il versamento di parte delle
accise. Moltiplicata per i 15 anni intercorsi dall'aumento della
compartecipazione, la scorsa primavera si era parlato dunque un
ipotetico credito che avrebbe potuto vantare la Sicilia di oltre
9 miliardi di euro. Di quel pregresso comunque non ci sarebbe
alcuna traccia nei verbali dei tecnici del Mef, che con la
Regione avevano invece quantificato in 650 mln annui i 4,31
punti in meno di spesa sanitaria rivendicati dalla Regione.
Per il vice presidente della Regione, Luca Sammartino,
"l'accordo con lo Stato rappresenta una svolta per il bilancio
della Regione". Si vedrà il prossimo anno in che forma il
governo Meloni assegnerà alla Regione i 650 milioni. (ANSA).
Accordo Regione-Stato, 650mln a regime dal prossimo anno
Quest'anno 200 mln come 'una tantum'