(ANSA) - PALERMO, 06 DIC - «A vent'anni dalla sua scomparsa
resta ancora viva l'eredità umana e professionale del giudice
Antonino Caponnetto. Il suo spessore morale e il suo operato
sono ancora oggi un grande esempio per chi intraprende il
mestiere di magistrato. A Caponnetto va la gratitudine di tutti
i siciliani onesti perché nessuno meglio di lui poteva
raccogliere l'eredità del giudice Rocco Chinnici alla guida del
Pool antimafia, composto tra gli altri dai giudici Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino, che ha istruito il Maxiprocesso,
momento che ha rappresentato la svolta storica nella lotta dello
Stato alla mafia». Lo dice il sindaco, Roberto Lagalla, nel
ventesimo anniversario della scomparsa di Antonino Caponnetto.
In apertura dei lavori del Consiglio comunale, il presidente
Giulio Tantillo, ha letto un ricordo del giudice: Caponnetto,
pur essendo nato in Sicilia, crebbe e si formò
professionalmente in Toscana ma con la nostra isola e la nostra
città mantenne un legame fortissimo che lo portò a chiedere di
poter guidare, subito dopo la morte di Rocco Chinnici, quel Pool
Antimafia che con Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tanti
altri magistrati gettò le basi per una conoscenza approfondita
di Cosa Nostra e istruì il primo maxi-processo contro capi e
gregari dell'organizzazione criminale". Al termine della lettura
i consiglieri hanno osservato un minuto di silenzio. (ANSA).
Anniversario morte Caponnetto: Lagalla, sua eredità ancora viva
I consiglieri comunali hanno osservato un minuto di silenzio