Sicilia

Mafia: a Favignana mostra ANSA su Falcone e Borsellino

Inaugurata ieri sera, dibattito con Grasso, Ayala e Di Lello

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 03 LUG - L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione Alessandro Aricò e il sindaco di Favignana Francesco Forgione hanno inaugurato ieri sera nell'ex Stabilimento Florio dell'isola la mostra dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino" nell'ambito della manifestazione "Egadi della memoria" promossa dall'amministrazione comunale per il trentennale delle stragi mafiose del '92. La mostra potrà essere visitata per tutta la durata della manifestazione, fino al 19 luglio, prima di proseguire in un tour nelle diverse province siciliane. "Si tratta di un'iniziativa che abbiamo fortemente voluto come governo della Regione - ha sottolineato Aricò - perché rappresenta un percorso di educazione alla legalità e alla memoria, con l'obiettivo principale di far conoscere ai giovani di oggi - non ancora nati nel '92 - chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e cosa rappresentano in quanto simboli immortali della lotta alla mafia". Anche il sindaco di Favignana ha sottolineato la valenza fortemente simbolica della manifestazione: ""Per il trentesimo anniversario delle stragi mafiose del 1992 - ha spiegato Francesco Forgione - abbiamo pensato ad un ciclo di eventi di memoria e di impegno civile sui temi della lotta alla mafia. Riflettere su quanto avvenuto, su come rilanciare l'azione della società civile, a partire dalla scuola, e su come creare gli anticorpi per combattere la mafia e bloccare ogni tentativo di infiltrazione, è oggi nostro compito prioritario".
    Dopo l'inaugurazione della mostra è stato proiettato l'omonimo docufilm dell'ANSA che ricostruisce, attraverso le testimonianze di chi li ha conosciuti, la vita di Falcone e Borsellino. Il video ha introdotto un dibattito sul maxiprocesso al quale hanno partecipato tre ex magistrati protagonisti di quell'evento giudiziario: Pietro Grasso, che fu giudice a latere, Giuseppe Ayala, che rappresentò la pubblica accusa e Giuseppe Di Lello, che insieme a Giovanni Falcone faceva parte del pool antimafia. I tre protagonisti hanno raccontato, con aneddoti ed episodi anche inediti, il "dietro le quinte" del maxi che costituì una svolta nella storia della lotta alla mafia. (ANSA).
   

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