Sicilia

Festino: al centro i protagonisti della lotta al Covid

Invocazione 'Viva Palermo e Santa Rosalia' cambia formula

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 01 LUG - "Canto contro tutte le pestilenze.
    Nove orchestre e una preghiera che si sintonizzano fra loro. Il Festino è la città che si fa teatro e i gesti che si fanno teatralità. Questo è lo spirito originale dell'evento". Così Maurizio Carta, che ha il coordinamento artistico del 398° Festino di Palermo, ha presentato in Curia la manifestazione che si svolgerà nel capoluogo siciliano dal 10 al 15 luglio.
    Sarà il primo festino dell'amministrazione Lagalla, con un corteo che prevede la partecipazione dei protagonisti nella lotta al Covid: medici, infermieri, uomini della Protezione civile, della Croce Rossa, che sfileranno davanti al carro. "Il germe di questo carro nasce dall'inquietudine, come successo nel 2019. Ha l'immagine di San Benedetto di Moro - dice Fabrizio Lupo che cura la realizzazione del 'carro-palcoscenico' - e non ha più le linee borboniche. Stiamo tornando indietro, ispirando l'opera ai mosaici. Questo carro è uno spartito musicale, con le note stampate sulle fiancate e tratte da 'Peregrina sugnu', canto scritto da Maiorana al Festino. Questo nostro lavoro noi la dedichiamo a Chiara una giovane che ha deciso di non guardare più il cielo, ma di morire togliendosi la vita".
    Per l'arcivescovo Lorefice questa celebrazione deve essere nel segno della speranza e della responsabilità. "Questo Festino soprattutto dopo gli anni di pandemia, non può e non deve essere un motivo di evasione, di alienazione. Ma motivo di autentica festa. La vera gioia è commisurata con la responsabilità proprio perché siamo in un momento di recrudescenza. Vogliamo dare un segno di speranza alla città, facendo sì che ognuno di noi possa contribuire a questo canto di liberazione. La particolarità di questo festino sarà il canto, tenetelo a mente perché accompagnerà tutto il tragitto del carro".
    Il sindaco Lagalla salirà sul carro ma ha deciso di modificare la formula: "L'invocazione 'Viva Palermo e santa Rosalia, tradizionalmente ripetuta dal sindaco per tre volte, ogni anno coinvolgerà altri due soggetti, perché la città non è del sindaco ma di tutti noi. In cinque anni rappresenteremo dieci categorie. Quest'anno inizieremo con due operatori che si sono impegnati contro la pandemia". (ANSA).
   

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