Sicilia

Falcone: Di Matteo, il suo sogno tradito e ingannato

"Riforma Cartabia vuole un magistrato che è la sua antitesi"

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 24 MAG - "In questi 30 anni lentamente ma inesorabilmente la visione, il sogno di Giovanni Falcone sono stati delusi, traditi, ingannati, disattesi, proprio da quelle istituzioni che ipocritamente in queste ore partecipano al gran gioco delle finte e strumentali commemorazioni e che una volta tornate a Roma riprenderanno a lavorare per distruggere il patrimonio ideale diventato grazie al lavoro di Giovanni Falcone leggi dello Stato". Lo ha detto il consigliere del Csm Nino Di Matteo, nel corso del dibattito organizzato ieri sera a Palermo dalla rivista Antimafia Duemila. "Avevamo detto - ha aggiunto - che Giovanni Falcone era rimasto vittima anche del sistema della magistratura, dei suoi colleghi, delle invidie, delle gelosie, del correntismo esasperato che privilegiava all'interno del Csm altre logiche, non quelle del merito, legate anche all'appartenenza correntizia e all'influenza della politica all'interno della magistratura. Le cronache degli ultimi anni dimostrano drammaticamente come ancora la magistratura non sia riuscita a sconfiggere questo cancro che ancora la divora e ne condiziona l'autonomia e l'indipendenza e la necessaria autorevolezza nei confronti delle altre istituzioni e dei cittadini. Mentre in tanti ipocritamente vi vogliono far credere che le riforme in cantiere prima fra tutte la riforma Cartabia possano sconfiggere quel male. Non è così". Per Di Matteo "la riforma del sistema elettorale del Csm non eliminerà anzi rafforzerà il peso delle correnti all'interno del Csm. Perché la politica non ha alcun interesse a debellare un sistema del quale si nutre e trae vantaggio. E' anche con questo sistema di controllo della magistratura che la politica è riuscita a isolare e neutralizzare magistrati troppo liberi e indipendenti e anche attraverso questo sistema che la politica riesce a valorizzare i magistrati che vengono ritenuti affidabili perché prevedibili nelle loro condotte e controllabili". "La riforma Cartabia - ha concluso il consigliere del Csm - riuscirà a creare una figura di magistrato che è l'esatta antitesi rispetto a quella di Giovanni Falcone. Disegneranno un magistrato burocrate attento ai numeri e alle statistiche rispetto alla qualità del suo lavoro". (ANSA).
   

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