Sicilia

Mafia:sondaggio Ipsos, dopo stragi Stato cercò compromesso

Solo per 27% reazione istituzioni ha sconfitto clan

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 MAG - Per un terzo degli italiani lo Stato ha reagito alla stagione delle stragi mafiose di Capaci e Via D'Amelio cercando un "compromesso politico" con Cosa Nostra.
    Per il 22% la reazione delle istituzioni è stata "militare" e "giudiziaria" e si è manifestata con un potenziamento del controllo del territorio, con le indagini e con gli arresti. Per il 21%, invece, lo Stato ha reagito investendo sulla cultura della legalità. Solo 1 su 10 ritiene che non ci sia stata alcuna reazione. Quale che sia stata, la condotta delle istituzioni ha prodotto, secondo gli italiani, solo risultati parziali: per il 47% è stata efficace a fermare la violenza stragista dell'epoca, per il 33% a ridurre la gravità del fenomeno mafioso e solo per il 27% è servita a sconfiggere definitivamente la mafia. E' il quadro che emerge da un sondaggio che Ipsos ha donato alla Fondazione Falcone alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di Capaci.
    La rilevazione è stata effettuata tra il 30 marzo e il 4 aprile.
    L'eredità del lavoro svolto da Giovanni Falcone è considerata importante: pressochè unanime la conoscenza del maxiprocesso alla mafia, primo atto d'accusa a Cosa nostra istruito da Falcone (anche se per il 64% resta una conoscenza sommaria).
    Secondo gli intervistati, ancora, Falcone ha inferto un duro colpo a Cosa Nostra, ma molto resta ancora da fare (per il 55% degli italiani). Solo 1 su 10 ritiene che il suo lavoro sia stato inutile. Il ricordo del 23 maggio 1992, giorno dell'attentato di Capaci, è netto anche tra i più giovani, informati dai genitori e dalla scuola su quanto accadde.
    Alla domanda su quale sia stato lo stato d'animo dopo la notizia della strage: per il 38% della popolazione la risposta è stata di rabbia, incredulità per il 26 %, tristezza per il 21. Un italiano 1 su 10 ha provato paura. (ANSA).
   

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