Sicilia

Sanità: presentato a Palermo Piano di Prevenzione 2020-2025

Seminario su corretta applicazione per piena promozione salute

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 03 MAG - Un seminario regionale sulla corretta applicazione del "Piano di Prevenzione 2020-2025" per presentare agli addetti ai lavori, dirigenti, medici e operatori sanitari, ma anche alla popolazione, le novità introdotte.
    Coinvolti scuole, associazioni di categorie, comuni, province, assessorati, forze dell'ordine e, ovviamente, aziende sanitarie ed ospedaliere, compresi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, i medici del lavoro, e i medici competenti. E' stato organizzato in mattinata dall'assessorato regionale della salute, con il supporto del Cefpas, nell'Aula Magna "M. Vignola" dell'ospedale Cervello a Palermo. Tra i presenti Walter Messina, direttore generale Azienda ospedaliera Villa Sofia - Cervello; Daniela Segreto, dirigente Comunicazione Assessorato regionale Salute e Roberto Sanfilippo, direttore generale Cefpas.
    Il Piano regionale della prevenzione 2020-2025, approvato con decreto assessoriale, rafforza una visione complessa che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell'essere umano, della natura e dell'ambiente, secondo l'approccio definito dall'Organizzazione mondiale della sanità ("One Health") - si legge in una nota - E' il principale strumento di programmazione degli interventi di prevenzione e promozione della salute la cui applicazione coprirà il prossimo quinquennio". L'impianto redazionale ed esecutivo ha subito alcune modifiche, così come da indicazioni del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, introducendo, nella declinazione regionale, l'attuazione di due differenti ma complementari tipologie di programma: i 'Programmi Predefiniti', cioè programmi prestabiliti dal Piano nazionale di prevenzione a cui tutte le regioni devono attenersi, e i 'Programmi Liberi', pianificati in funzione del bisogno di salute regionale.
    Entrambe le tipologie sono supportate da azioni definite in ambito regionale che vengono a loro volta declinate a livello territoriale dalle aziende sanitarie provinciali, anche in collaborazione con le altre strutture ospedaliere della regione e con altri enti non sanitari, per garantire il raggiungimento di obiettivi uniformi ed integrati di salute per tutta la popolazione. (ANSA).
   

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