Sicilia

Bielorussia: Yuliya, la nostra lotta contro Lukashenko

Parla una giovane dissidente ospite della Cisl a Palermo

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 18 OTT - Yuliya Yukhno Tarasevich, poco più che trentenne, è una giovane bielorussa che da qualche tempo gira l'Italia per testimoniare la sua vicenda e raccontare cosa sta accadendo nel Paese dal quale è riuscita rocambolescamente a fuggire. Perché in Bielorussia si vivono giorni drammatici da quando, nell'agosto 2020, il dittatore Aliaksandr Lukashenko ha annullato l'esito delle elezioni che avevano premiato Svetlana Tikhanovskaya e si è autoproclamato vincitore assoluto. Restando così abbarbicato al potere che controlla ininterrottamente dal 1994: l'ultimo dittatore d'Europa, sopravvissuto persino alla caduta dell'Urss. I mesi successivi all'agosto di un anno fa hanno registrato la brutale cancellazione dei diritti umani. La repressione di ogni forma di dissenso. Hanno visto la perquisizione di media e l'arresto di decine giornalisti. Mentre di giorno in giorno aumentano i casi documentati di torture e carcere persino fino a dieci anni, solo per opinioni invise al regime. Ad oggi sono più di 800 i prigionieri politici. Ma il numero è destinato ad aumentare. "Noi protestiamo - dice Yuliya Yukhno Tarasevich in un incontro con i giornalisti nella sede della Cisl a Palermo - perché nel nostro paese tutto è stato falsificato ad iniziare dalle elezioni. Noi vogliamo libertà e democrazia come negli altri Paesi. Noi non le abbiamo. Vogliamo che i diritti umani funzionino. E per questo stiamo ancora combattendo".
    "Ho vissuto l'esperienza del carcere - aggiunge la donna invitata da Cisl e Iscos, l'istituto cislino per la cooperazione allo sviluppo - per la mia battaglia. Due volte mi hanno messo in carcere per avere dato la mia solidarietà a chi sta lottando nel mio paese. La prima volta è bastato indossare dei braccialetti biancorossi per finire in carcere". I braccialetti colorati sono il simbolo della protesta. "I due colori rappresentano il cuore della nostra bandiera. In metro e nei pullman in Bielorussia sono sempre di più quelli che li indossano - aggiunge Yuliya - Al 200 per cento Lukashenko cadrà. Non so quando, ma accadrà. La nostra rivoluzione è pacifica e penso che finirà come speriamo noi". (ANSA).
   

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